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La morte di Paul Walker ha sconvolto tutto il mondo del cinema, ma non solo. Il 30 novembre scorso in quella macchina che si è schiantata a 130 km/h non c’era solamente un’attore, ma soprattutto una brava persona che lottava contro le tragedie umanitarie e un padre di famiglia. L’immagine che gli ha voluto dedicare la produzione dopo i titoli di coda di Brick Mansions, sua ultima opera, è probabilmente la più toccante in un action movie ricco di sparatorie e corse clandestine, proprio come piacevano a lui. L’opera è un remake ben riuscito del francese Banlieu 13 di Luc Besson che lo ripropone per il pubblico americano. La regia questa volta è stata affidata a Camille Delamarre. L’altro protagonista è lo stesso del film originale, David Belle, che utilizza il Parkhour, arte da lui stesso ideata per muoversi in modo spettacolare utilizzando solamente il proprio corpo per superare gli ostacoli.

La città che fa da sfondo alle vicende è la pericolosa Detroit, che nel 2018 è diventata talmente invivibile da rinchiudere tutto il marcio della società all’interno del malfamato quartiere di Brick Mansions, circondato da spesse mura e con checkpoint per l’ingresso che ricordano la Berlino post Seconda Guerra Mondiale. Il capo del branco che tiene in mano i traffici illegali del quartiere è Tremaine (il musicista RZA), ma c’è un uomo che prova ad ostacolarlo. Lino (David Belle) arriva addirittura a mettere le mani sul criminale che era arrivato a rapire la sua ragazza Lola (Catalina Denis) per consegnarlo alla giustizia, salvo poi essere arrestato vista la corruzione dilagante delle forze dell’ordine a Brick Mansions. Damien Collier (Paul Walker) sarà l’agente segreto incaricato di infiltrarsi all’interno e, con l’aiuto proprio dello spettacolare e acrobatico Lino, porre fine ai traffici criminali e consumare così anche una vendetta molto personale verso il pericoloso boss.

La pellicola è sicuramente ben girata, le scene più spettacolari sono senza dubbio le fughe e le corse in macchina. Giudicare un attore che purtroppo ci ha lasciato può essere difficile, ma Paul Walker è nato per interpretare questi ruoli da infiltrato che lo hanno reso famoso in tutto il mondo come Brian O’Conner nel franchising delle corse clandestine. La sua faccia da bravo ragazzo lo rende l’ideale e qui trova un’ottima spalla in David Belle. Il film vuole essere la metafora di ciò che rischia di diventare la società attuale se si continuerà semplicemente a nascondere il marcio che c’è al suo interno senza intervenire, ma anche e soprattutto che spesso la realtà è differente da ciò che vogliono farci credere. La trama è tutto purché scontata e riesce a coinvolgere lo spettatore, ma chi ha visto l’originale Banlieu 13 lo troverà molto fedele tranne che per alcune differenze minime visto che il ruolo di Damien lì era affidato a Cyril Raffaelli mentre qui troviamo il ben più commerciale Paul Walker. Le premesse per un buon successo di botteghino ci sono tutte e il pubblico italiano potrà vedere questa pellicola a partire dal prossimo 1 maggio.

Valutazione: 7

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