“Dove credi di andare giovanotto?” “Alle Olimpiadi!”. Questo breve dialogo tra madre e figlio si ripete come un leitmotiv in Eddie the Eagle – Il coraggio della follia, diretto da Dexter Fletcher. Il film, in uscita nelle sale italiane il 2 giugno, racconta la storia di Eddie “The Eagle” Edwards, passato alla storia per esser stato il primo atleta di salto con gli sci a rappresentare la Gran Bretagna in occasione dei XV Giochi olimpici invernali tenutisi a Calgary nel 1988.
Eddie arrivò ultimo in entrambe le gare disputate (trampolino da 70 metri e trampolino da 90 metri) e non prese parte alle successive edizioni dei Giochi Olimpici a causa di modifiche regolamentari per l’ammissione, ma la sua tenacia destò l’interesse dei media.
È proprio la sua tenacia ad esser messa in primo piano nella pellicola di Fletcher. Il piccolo Eddie ha un grande sogno: partecipare alle Olimpiadi. Non importa in quale disciplina, e non importa nemmeno che lui abbia un ginocchio rotto, l’importante è partecipare. Eddie passa l’infanzia e parte dell’adolescenza a provare tutti gli sport cercando di capire quale sia il più adatto a lui. Purtroppo però è talmente goffo che ogni tentativo finisce con un buco nell’acqua, finché un giorno, per caso, Eddie decide di intraprendere la carriera di saltatore con gli sci. Deciso a qualificarsi per le Olimpiadi Invernali del 1988, Eddie parte alla volta della Germania dove, tra enormi sacrifici e difficoltà, incontrerà i più grandi campioni del salto con gli sci ed il suo mentore, Bronson Peary.
A vestire i panni di Eddie Edwards è il giovane attore britannico Taron Egerton, conosciuto soprattutto per il ruolo di Gary “Eggsy” Unwin in Kingsman – The Secret Service. Egerton ha avuto l’onore di recitare al fianco di Hugh Jackman, che interpreta Bronson Peary, ex-campione di salto con gli sci, scontroso e alcolizzato. Peary è un personaggio fittizio, ma è funzionale alla storia per dimostrare quanto Eddie Edwards sia testardo: perché, messo alle strette, Peary accetterà di allenare Eddie e lo aiuterà a superare i propri limiti. Nel film compare anche Christopher Walken nei panni di Warren Sharp, ex-allenatore di Peary, che proprio grazie a Eddie si riconcilierà col suo vecchio allievo.
Un cast stellare per una storia unica: perché Eddie the Eagle non è semplicemente la biografia di un atleta. È la storia di un uomo che con costanza e determinazione è riuscito a realizzare il suo sogno. Eddie non si è mai arreso, nonostante tutto e tutti gli remassero contro, perché era un sognatore e, come tutti i sognatori, era talmente testardo da risultare quasi fastidioso. Ma è solo con la testardaggine che si raggiungono i propri obiettivi: è questo che ci insegna Eddie, ed è questo che ci ricorda Dexter Fletcher con questo bellissimo film a lui dedicato.
“Ma Eddie Edwards si è qualificato ultimo!”, replicherete voi. Poco importa: ha realizzato il suo sogno, e cosa più importante ha superato i propri limiti. Se si fosse arreso, oggi non sarebbe ricordato come il primo saltatore con gli sci ad aver rappresentato con orgoglio la bandiera britannica alle Olimpiadi.
Eddie the Eagle ci spinge a non mollare mai, ad avere il coraggio di realizzare i propri sogni a prescindere da come andrà a finire. Perché, come disse il fondatore dei moderni Giochi Olimpici, Pierre De Coubertin, “l’importante non è vincere ma partecipare. La cosa essenziale non è la vittoria, ma la certezza di essersi battuti bene”.