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Il bello d’esser brutti è uscito il 27 gennaio e segna il ritorno sulle scene, dopo quasi quattro anni di silenzio, del re del Rap ‘n’ Roll, Alessandro Aleotti, al secolo J-Ax. Una raccolta generosa di venti brani che racchiude tutte le sfaccettature del rapper più famoso d’Italia, già disco di platino in sole tre settimane perchè “il bello d’esser brutti è che non è mai troppo tardi, a quanto pare”, come commenta lo stesso J-Ax sul suo profilo facebook, scherzando con il suo socio, l’altro rapper di platino e sempre discusso, Fedez.

Insieme, nel 2013, hanno creato la Newtopia, una nuova etichetta discografica indipendente, dove trovano posto tutti quei progetti musicali e quegli artisti che il mondo musicale più convenzionale non abbraccia, “la casa per tutto ciò che agli altri fa stringere la borsetta dalla paura”, si legge sul sito ufficiale.
È proprio da qui che riparte il cammino di J-Ax, da Newtopia e dalla sua presenza come coach del talent show The Voice of Italy (che ritorna su Rai Due il 25 febbraio), il rapper più famoso d’Italia, colui che ha sdoganato quel tipo di musica in Italia, non ha avuto paura di ricominciare e di raccontare proprio in questo disco le sue ultime esperienze da “loser”, da perdente.

L’album si apre con Intro, che in realtà è l’ultimo pezzo che il rapper ha scritto, una vera e propria riflessione sulla sua vita e sulla sua carriera, sul mondo delle case discografiche e su quanto ad un certo punto J-Ax si sia ritrovato solo, anche e soprattutto dopo la rottura con l’altra parte storica degli Articolo 31, DJ Jad e infatti dal 2006, anno della rottura, è la prima volta che J-Ax ne parla in una canzone, “quello che credevo fosse un mio fratello vero, forse semplicemente perché dopo tanti anni almeno parlarne non fa più tanto male. Il riferimento a Jad”, racconta J-Ax nella spiegazione traccia per traccia del suo album, “non è da interpretare come un tentativo di riconciliazione. Non ho mai detto di voler far pace con lui. Mettiamola così: immaginati quando ti molli con una tipa, se non la nomini vuol dire che stai ancora elaborando il lutto post-rottura, quando puoi farlo, invece, significa che puoi andare definitivamente oltre. E adesso io Jad, in questa canzone, l’ho nominato. Proprio in quest’ottica ho riascoltato i miei dischi da solista e li ho trovati genuini, ma, come dico nella canzone, si sente quanto fossi “perso”, in un certo senso. Questo perché se la musica sei abituato a farla in due, poi devi imparare a farla da solo. Ed è tutta un’altra storia.” Il video girato in una Milano deserta e di notte racconta il bello e il brutto che l’artista ha vissuto in questi anni.

Spazio a tantissimi featuring da Nina Zilli ai Club Dogo, e poi Fedez, Weedo, Il Cile e Neffa. Una collaborazione nel brano Un altro viaggio anche con Valerio Jovine, dal sapore decisamente reggae. Jovine era uno dei componenti della sua squadra a The Voice of Italy, con un passato musicale nei 99 Posse, ed era stato riconosciuto da J-Ax come uno dei “loser” del meccanismo discografico e forse anche un po’ della vita e promise che ci sarebbe stato nel suo nuovo disco. Detto fatto. La coerenza e il cuore di questo artista sono certamente tra i suoi punti di forza e fanno sì che abbia milioni di fan che lo seguono e “sarà che al posto di un bambino, Dio mi ha dato due milioni di nipoti”.

Nel brano Sono di moda c’è anche spazio per prendersi un po’ in giro, visto che dopo la sua partecipazione a The Voice, da ragazzo con cui nessun padre avrebbe mai lasciato uscire sua figlia, grazie ad una popolarità televisiva si è trasformato nel fidanzato d’Italia. Lui invece ci scherza in una intervista rilasciata al settimanale Vanity Fair “la mia sensibilità in televisione ha raggiunto un pubblico che prima non colpiva attraverso i singoli. In tv si è trasformata in una specie di afrodisiaco per donne dai 16 ai 55 anni. Adesso sono l’idolo delle milf, è quasi imbarazzante! Per fortuna dura poco, adesso è il momento di dire “Dai zia, riprenditi!”.

Di recente sulla sua pagina facebook lo Zio ha pubblicato una sua foto ai tempi della scuola, quando non era affatto popolare, bruttino e con occhialoni spessi e intento solo a programmare e modificare computer, perché la sua idea del bello di esser brutti nasce da lì, dal film La Rivincita dei nerd, con il nerd che riesce a conquistare la cheerleader più bella, “lì ho capito che i brutti mandano avanti il mondo, perché devono faticare più degli altri per conquistarsi le cose”. E aggiunge “se andate a scuola e avete una qualche passione che vi fa sentire diversi dalla massa non vi vergognate, e non abbiate paura di dovervi conformare. Coltivate il vostro amore anche a cose non “sexy” come i linguaggi di programmazione e alla matematica, anche voi ragazze! Perché, datevi un’occhiata in giro, il mondo è in mano ai nerd e ai brutti!”.

In verità J-Ax è l’amico che ognuno di noi vorrebbe avere, perché è “uno di noi, J-Ax è uno di noi!”.

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