Lo scorso settembre era stato indicato come film che avrebbe rappresentato il cinema italiano alla selezione per l’Oscar al miglior film straniero del 2015. Oggi ogni speranza di raddoppiare dopo La grande bellezza di Sorrentino, l’ambito riconoscimento, svanisce inesorabilmente per Il capitale umano. Il film di Paolo Virzì ha vinto sette David di Donatello (era candidato in ben 19 categorie), 6 Nastri d’Argento più il Premio Biraghi per la migliore attrice esordiente a Matilde Gioli, mentre a Valeria Bruni Tedeschi era stato assegnato il riconoscimento come migliore attrice al Festival di Toronto.
Magra consolazione è che fra i grandi esclusi si legge il nome del vincitore della Palma d’Oro a Cannes “Winter Sleep” del turco Nuri Bilge Ceylan’s. Virzì ha subito ironizzato sulla seconda esclusione alla prima scrematura della selezione dell’Academy che si aggiunge a quella del 2010 per La prima cosa bella: “È stato un grande onore, una bellissima esperienza, c’erano candidati tantissimi film veramente molto belli. Non ho nessun rammarico e nessuna recriminazione […]. Vuol dire che non c’è due senza tre? Non so se mi beccano più…“.