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Un compleanno speciale, quello di oggi, per il “gladiatore” del XXI secolo, Russell Crowe. Nato il 7 aprile del 1964, l’attore neozelandese naturalizzato australiano compie 50 anni. Quale migliore occasione, quindi, per festeggiare questo importante traguardo ripercorrendo gli anni decisivi della sua fortunata carriera di attore?

Conosciuto da tutti come “Massimo Decimo Meridio“, protagonista de Il Gladiatore (un film del 2000 diretto da Ridley), Russell ottiene tre nomination consecutive al Premio Oscar nel 2000, nel 2001 e nel 2001. Lo vinse solo nel 2001 come miglior attore per Il gladiatore. Ma questo è quanto accade all’apice della sua carriera cinematografica.

Volgendo uno sguardo al passato si potrebbe quindi tracciare una linea evolutiva del suo percorso che lo ha visto esordire nel lontano 1992 grazie al film diretto da Geoffrey Wright, Skinheads (quell’anno ottiene il premio come miglior attore protagonista dall’Australian Film Institute). Il vortice del successo sembra averlo risucchiato fino a spingerlo ad altre interpretazioni che gli faranno guadagnare forza e preparazione utili per il grande salto registrato a partire dall’anno 2000.

La sua crescita continua infatti con Pronti a morire (The Quick and the Dead), un film western del 1995 diretto da Sam Raimi, in cui Crowe si è ritrovato a collaborare con altre stelle del cinema come una Sharon Stone e un allora giovanissimo Leonardo Di Caprio. Purtroppo il film, nonostante il contributo di grandi celebrità del cinema, non si rivelò un successo, sia al botteghino che dal punto di vista della critica.

Solo nel 1999 l’attore riuscirà a vedere il primo spiraglio di luce dopo anni poco fortunati. E sarà proprio grazie a The Insider-Dietro la verità (un film del 1999 diretto da Michael Mann), che Russell otterrà importanti candidature, come al premio Golden Globe e all’oscar come miglior attore protagonista. Quell’anno però ebbero la meglio Denzel Washington (in Hurricane – Il grido dell’innocenza) e Kevin Spacey (per American Beauty).

Ma è dall’anno successivo che la fama dell’attore raggiungerà il culmine grazie al già citato Gladiatore di Ridley Scott del 2000, uscito nelle nostre sale cinematografiche il 19 maggio dello stesso anno, nel quale Crowe interpreterà il fedele generale Maximus (italianizzato in “Massimo”), che viene tradito quando Commodo, l’ambizioso figlio dell’imperatore, assassina il padre e s’impossessa del trono. Ridotto in schiavitù, Massimo ricompare nell’arena tra le file dei gladiatori per vendicare l’assassinio della sua famiglia e del suo imperatore.

Saldato il suo nome tra le stelle del cinema, la carriera dell’attore da questo momento in poi riceverà diversi impulsi che lo avvicineranno al successo tanto sperato. A questo punto si faranno sempre più pressanti le chiamate da parte di diversi registi tra cui quelle di Ron Howard che lo vorrà nel suo film intitolato A Beautiful Mind, in cui Crowe sarà il protagonista in cui interpreterà la vita del matematico e premio Nobel John Forbes Nash.

Solo dopo una pausa di due anni l’attore ritornerà sul grande schermo con una moltitudine di pellicole tra cui Un’ottima annata di Ridley Scott, American Gangster e Robin Hood sempre di Ridley Scott.

Un carattere irruento quello del gigante (buono?) che a volte tende a ritorcerglisi contro: Russell viene infatti arrestato nel 2005 per aver scaraventato un telefono addosso al portiere di un albergo di New York.
Padre di due figli (Charles Spencer Crowe e Tennyson Spencer Crowe avuti dalla cantante Danielle Spencer da cui si separa nel 2012) oggi il divo dedica il suo tempo ad un’altra delle sue più grandi passioni: il rugby.

Ma comunque si sa, il primo amore non si scorda mai, ed è per questo che, come ogni buon attore che si rispetti, Russell Crowe non ha ancora voltato le spalle al cinema, anzi.

Uscirà, infatti, nelle sale cinematografiche statunitensi a partire dal 28 marzo 2014 e il 10 aprile in quelle italiane, il suo ultimo film Noah (Noè) scritto, diretto e prodotto da Darren Aronofsky, in cui l’attore vestirà i panni del patriarca biblico, appunto Noè. Girato con un budget di circa 130 milioni di dollari nel 2012 in Islanda e nei pressi di New York, Noah – a detta della compagnia Industrial Light and Magic che ha curato la postproduzione – sarà il film con il rendering più complicato nella storia del cinema.

Sarà questa, dunque, la giusta occasione per un regalo posticipato alla notte degli Oscar? Dato il curriculum, pare che i requisiti ci siano tutti. Intanto, oggi, Russell festeggia con le sue 50 candeline augurandosi magari un prosieguo altrettanto fortunato. E questo glielo auguriamo anche noi.

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