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E alla fine arriva Sly. Dopo oltre quarant’anni di carriera, segnati innegabilmente dal personaggio che gli ha procurato l’imperitura gloria, Rocky Balboa, Sylvester Stallone si aggiudica un riconoscimento importante: il 69enne attore newyorkese ha trionfato infatti ai Golden Globes 2016, in corso a Beverly Hills, nella categoria miglior attore non protagonista, proprio per l’interpretazione di Rocky in Creed – Nato per combattere, pellicola che racconta le gesta sul ring di Adonis Creed, figlio illegittimo dell’amico fraterno Apollo.

Stallone vince alla seconda candidatura ai Globes: la prima (da protagonista) era proprio per il primo Rocky, nel 1977. Grazie al ritorno nei panni dello Stallone Italiano, Sly si è aggiudicato altri premi minori, assegnatigli dal National Board of Review Awards e dalla Las Vegas Film Critics Society. Creed, diretto dal non ancora trentenne Ryan Coogler, arriverà nelle sale il 14 gennaio e vedrà Michael B. Jordan nei pani del protagonista, Adonis Creed, che incontrerà e sarà allenato da Rocky Balboa, all’inizio diffidente, poi spinto da istinto paterno nei confronti del figlio dell’amico Apollo, morto in seguito al match col sovietico Ivan Drago (Rocky IV, 1986).

Sono contentissimo, cercherò di non farmi prendere troppo dalle emozioni“, dichiara Sly durante il discorso di ringraziamento. “Vorrei ringraziare chi ha lavorato con me, la mia famiglia, ma soprattutto Rocky Balboa, il mio amico immaginario: è lui che mi ha portato qui“.

Sylvester Stallone, nella categoria ‘Miglior attore non protagonista’, ha battuto la concorrenza di Paul Dano (Love & Mercy), Idris Elba (Beasts of no nation), Michael Shannon (99 homes) e del favorito Mark Rylance (Il ponte delle spie).

Una di quelle storie che solo il cinema è capace di regalare: e il 28 febbraio, per Sly, sarà pure Oscar?

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