L’attesa per Transformers 4 – L’era dell’estinzione era forte e i fans non vedevano l’ora di scoprire quali carte avrebbe messo sul tavolo Michael Bay. La parte tecnica è come sempre splendida e ben curata nei più piccoli dettagli grazie a un’ottimo cast tecnico, con il cambio della guardia agli effetti speciali e l’arrivo dei nuovi Dinobot jurassici. Il fatto che la produzione sia targata nuovamente dall’accoppiata Spielbergh–Bay non è un caso, come non lo è l’apertura verso il mercato cinese grazie alla fase finale della pellicola che ha fruttato ben 200 milioni di dollari all’esordio e una première seguitissima ad Hon Kong. Il cast della prima trilogia con Shia LaBeouf, Josh Duhamel, Tyrese Gibson e John Turturro è stato cancellato completamente in quello che è un reboot a tutti gli effetti, infatti anche gli Autobot hanno subito un restyling completo. Mark Wahlberg è il nuovo protagonista nel ruolo di un super papà scienziato e la nuova coppia di giovani teenager Nicola Peltz e Jack Reynor è pronta ad aiutarlo. Strepitosa new entry Stanley Tucci che porta imprevedibilità e le sue grandi abilità di recitazione.
La storia riprende subito dopo la grande battaglia di Chicago con l’umanità che cerca di riprendersi. Gli Autobot hanno sempre combattuto al fianco degli umani, ma un gruppo di agenti guidato dalla CIA da loro la caccia per ucciderli come fossero Decepticon. Una minaccia oscura si abbatte su Optimus Prime che troverà un nuovo alleato nello scienziato Cade Yeager che per aiutarlo metterà a rischio la vita di sua figlia Tesse e del ragazzo di lei Shane. Tra inseguimenti e battaglie spettacolari i transformers se la vedranno anche con un vecchio nemico: Megatron è tornato con il nome di Gavatron dopo aver sfruttato la conoscenza di uno scienziato, Joshua, che voleva controllarlo per creare un esercito di Autobot radiocomandati e che invece si troverà ad essere il responsabile di una nuova guerra di Decepticon.
In quasi tre ore di pellicola che vedono un esasperato citazionismo, che va da Jurassic Park a Fast and Furious, passando per Captain America e Alien per chiudere in bellezza con un’astronave in stile Star Wars. Michael Bay non riesce ad essere originale e risulta scontato e noioso sulla lunga distanza, ma la cosa che più gli importa è sbalordire visivamente il pubblico e arricchire ancora una volta il proprio conto in banca. La recitazione dei due giovani fidanzati lascia molto a desiderare, lui in particolar modo è abbastanza inutile nella storia limitandosi a guidare come il compianto Paul Walker in un altro franchising di successo della Universal. Lo script è decisamente inadeguato con i dialoghi doppiati, o meglio dei sottotitoli visto che abbiamo potuto visionare l’anteprima in lingua originale, che sono quasi grotteschi. Mark Wahlberg se la cava, ma non è paragonabile alla splendida performance che avevamo potuto osservare pochi mesi fa in Lone Survivor. Stanley Tucci è perfettamente a suo agio nel ruolo di un business man che pensa solo a se stesso per poi ravvedersi alla fine regalando probabilmente i momenti più divertenti del film, con la battuta sul seme atomico resterà negli annali del franchising. I Transformers della Hasbro o li ami o li odi, così come o ami o odi Michael Bay. E’ difficile restare nel mezzo ma questa volta è uno dei rari casi dove i tanti difetti non riescono a prevalere sul pregio di una visibilità e degli effetti speciali unici e impressionanti. Tre ore nelle sale si possono spendere volentieri, anche se però tagliare un’oretta non avrebbe tolto nulla al film e avrebbe favorito l’attenzione degli spettatori. L’ultimo capitolo della saga dei transformers arriverà nelle sale italiane il prossimo 16 luglio e merita comunque la sufficienza.
Valutazione: 6,5