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In vista delle ultime due puntate della fiction di Rai Uno “Un’altra vita”, Blog Di Cultura ha intervistato il giovane attore milanese Luca Avallone, classe 1990, che interpreta l’aviere Riccardo. Lui e la secondogenita di Emma, la protagonista, hanno una storia ma alla notizia della gravidanza di lei, lui fugge misteriosamente. In attesa della quinta puntata in onda questa sera, ecco cosa ci ha raccontato di sé e della fiction Luca Avallone.

Mi dici tre aggettivi che ti rappresentano?

Determinato, ambizioso e profondo.

Il tuo attore o la tua attrice preferita?

Il mio attore preferito in assoluto è Christian Bale, mentre italiano direi Kim Rossi Stuart e Filippo Timi.

Il tuo programma preferito in tv?

Non lo so… (ride) perché la televisione, a parte “Un’altra vita”, non la guardo quasi mai. Preferisco guardare film o andare al cinema, guardarli sul computer in streaming o in qualunque altro modo. Programmi proprio non saprei cosa dire.

Come ti sei appassionato alla recitazione?

Fin da piccolo diciamo che ho avuto in qualche modo questa passione che mi ha trasmesso involontariamente mio papà, non perché fosse appassionato di teatro, cinema o attori, ma semplicemente portandomi al cinema spesso. Mi ha fatto nascere questa passione che poi quando sono diventato grande ho voluto sviluppare.

È stato difficile ambientarsi nel mondo dello spettacolo?

Lo è tutt’oggi (ride). È molto difficile innanzitutto perché c’è tanta concorrenza, tantissimi attori. Come in ogni lavoro oggi c’è veramente tantissima gente quindi la concorrenza è, non dico spietata, però quasi… Ci sono dei meccanismi che bisogna rispettare e osservare. Poi ci sono i provini, affrontare i provini è la cosa più difficile perché oltre a sostenerlo bisogna, non solo essere bravi, ma convincere davvero di essere perfetti per quella parte.

Il provino di “Un’altra vita” come è stato?

È stato il più difficile perché sono stati effettivamente due provini. Ho fatto il primo, poi il secondo direttamente con Cinzia Th Torrini. La seconda volta quando c’è stata Cinzia, anche se mi aveva già visto nella registrazione del primo provino, è stato più difficile perché dovevo convincerla davvero. È stato lunghissimo, estenuante; su una scena ci siamo stati una cosa come venti minuti, non lo auguro a nessuno (ride).

Una volta entrato a far parte del cast come è stato lavorare assieme ad attori già affermati ma anche a ragazzi giovani?

Con attori già affermati è stato, non per essere banale, ma davvero formativo perché vedi persone che già conoscono l’ambiente, conoscono il set e come ci si muove su un set. Quindi davvero formativo. Con gli attori giovani è stato divertente perché hai a che fare con persone più o meno della tua stessa età che o hanno già masticato cinema e televisione oppure che lo stanno facendo insieme a te; si mantiene quell’aspetto goliardico che non guasta.

Con chi dei tuoi colleghi hai legato maggiormente?

Ho legato tanto, infatti ci sentiamo per un caffè, siamo amici con Ludovica Bizzaglia (Margherita), la rossa che faccio innamorare per poi scappare, e con l’altro mio compagno aviere Alessandro Sanguigni. Ecco, infatti con loro ho legato parecchio, ogni tanto ci sentiamo, ci vediamo quando le collocazioni geografiche ce lo permettono perché siamo tutti sempre in viaggio, ci spostiamo per lavoro. Quando è possibile però ci piace vederci.

A proposito del personaggio di Riccardo. Ti assomiglia caratterialmente?

Caratterialmente no perché io mi sento più maturo di lui perché, diciamo, lui è scappato. Ha fatto una “cavolata”, qualcosa senza pensarci, senza pensare alle conseguenze e poi è scappato. Io tendenzialmente mi assumo sempre le mie responsabilità, poi, siamo esseri contraddittori, mai dire mai.

Con chi ti piacerebbe lavorare in futuro?

Beh come attori sicuramente quelli citati prima ma anche con Elio Germano. Come registi invece, italiani, sicuramente Paolo Sorrentino ma anche il messicano Alejandro Gonzalez Inarritu. Sono sogni ma comunque mi piacerebbe spaziare con qualsiasi regista che abbia una storia da raccontare.

I tuoi progetti futuri? Dove ti rivedremo?

Posso dirti che sto preparando uno spettacolo teatrale, quindi potrete vedermi in teatro fra un po’. Per il resto non anticipo nulla (ride).

Oltre alla Melevisione, hai lavorato in due videoclip musicali con Valerio Scanu. Che esperienza è stata?

Diciamo che il regista di quei videoclip è una mia amica che mi aveva visto in alcuni lavori, alcuni cortometraggi e ha pensato che fossi perfetto per il lavoro che stava girando e mi ha chiamato. Mi sono divertito. Ne ho fatto uno che è andato per la versione live, quindi durante i suoi concerti mentre cantava sul maxi schermo c’era questo video dietro. L’altro invece era una versione web, televisiva ma in questo esco meno perché era una composizione di più attori e più persone. Girare un videoclip comunque è stato divertente perché c’è la musica sotto, devi giocare.

E’ molto diverso rispetto a girare sul set di una fiction?

Di base è comunque un set ma è diverso perché non hai una parte scritta, non hai esigenze alte come quelle per esempio di Cinzia Th Torrini da soddisfare. Nel caso invece del videoclip di Valerio, lo conosco siamo amici, è stato più un divertimento che un lavoro come “Un’altra vita” dove devi studiare costantemente battuta per battuta, scena per scena, da un ciak ad un altro perché comunque Cinzia è molto esigente.

Cosa diresti ad un ragazzo più piccolo o della tua età che vuole fare questo lavoro?

Gli consiglierei di avere tanta determinazione perché quella non basta mai. Di avere pazienza e perseveranza perché non è facile come sembra.

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