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Martedì 14 ottobre andrà in onda su Rai Uno l’ultima puntata della fiction di successo “Un’altra vita”. In attesa di sapere come andranno a finire le avventure sull’isola di Ponza di Emma e delle sue tre figlie, Blog Di Cultura ha intervistato telefonicamente Ludovica Bizzaglia, la giovane e talentuosa attrice che interpreta Margherita. Dopo la chiacchierata con l’attore Luca Avallone (Riccardo nella fiction), è il momento di dar voce alle ragazze.

Mi dici tre aggettivi che ti descrivono?

Impulsiva, socievole e affamata della vita.

Il tuo attore / attrice preferito?

Le mie attrici americane preferite sono Shailene Woodley, Kristen Stewart, Jennifer Lawrence e Amanda Seyfried.

Il tuo film preferito?

“Colpa delle Stelle” di John Green, uscito in questi giorni al cinema e ha scalato le classifiche internazionali, con Shailene Woodley protagonista.

Hai lavorato sia al cinema che per la televisione: quale hai preferito?

Io dico sempre che sono mondi assolutamente imparagonabili, e imparagonabili anche a quello del teatro. Con la televisione hai sicuramente molta più possibilità di convivere e fare un’analisi molto più profonda del tuo personaggio e quindi di dare anche molto di più di te. Mentre il cinema è un amante, dura molto poco ma sicuramente ci sono dei ritmi che ti permettono di dare una grinta molto più continuativa rispetto alla televisione.

Hai lavorato sul set di “Amore 14”. Come è stato?

Divertentissimo, anche perché ero piccolina ed era il mio primo lavoro al cinema. Avevo tredici anni e soprattutto l’abbiamo girato al Lucrezio Caro di Roma che è poi diventato il mio liceo l’anno successivo. Davvero divertentissimo e mi porto dei ricordi bellissimi con Federico Moccia e con gli altri protagonisti giovanissimi del cast.

un altra vita ludovica bizzaglia spero in una seconda serie intervista

Data l’età in cui hai lavorato per il film, eri già fan di Federico Moccia?

Sicuramente dopo “Tre metri sopra il cielo” e “Ho voglia di te”, avendo dodici, tredici anni, con le mie amiche ne parlavamo sempre visto il grande successo che hanno avuto. Sì, sicuramente è stato molto divertente anche perché ho sempre seguito i film di Federico e poi soprattutto ho lavorato l’anno dopo con Michela Quattrociocche nel film “Sharm El Sheik”, appunto protagonista di “Scusa ma ti chiamo amore” e “Scusa ma ti voglio sposare”.

Hai lavorato con diversi registi: Vanzina, Parenti e ora Cinzia Th Torrini. Chi è stato il più esigente?

Sicuramente Cinzia, la prima regista donna con cui ho lavorato ed è una perfezionista, di un’esigenza molto profonda, assoluta. Ma è anche la professionista che mi ha dato di più e che mi ha insegnato le basi e le tecniche della fiction televisiva. Devo a lei sicuramente molto, soprattutto per l’impegno e per la costanza che lei vuole che tu abbia.

Hai partecipato anche a molte pubblicità. Il set in questo caso è molto diverso?

Sì è molto diverso, le pubblicità durano una giornata ma è sicuramente divertentissimo. Io ho lavorato per Infostrada, Enel e Mediaset Premium. Quindi è sicuramente molto divertente interpretare i diversi personaggi che ti vengono dati per le pubblicità o le telepromozioni.

Parliamo di “Un’altra vita”. Cosa pensi di Margherita, il tuo personaggio, e delle sue decisioni? Avresti affrontato allo stesso modo le sue difficoltà?

Si tratta sicuramente di un argomento molto difficile e molto sensibile; è difficile esprimersi a riguardo. Io sono convinta che fino a quando non ti trovi in una situazione sia molto difficile giudicare. Margherita ha una forza grandissima e una maturità forse anche eccessiva per la sua età. Penso che la sua scelta sia dovuta soprattutto all’unità familiare e alla forza che gli viene trasmessa dalla nonna, dalla mamma e dalle sorelle. Quindi credo che anche io avrei preso la stessa scelta di Margherita, con la stessa forza e la stessa volontà.

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Sei figlia unica?

No, io sono la più grande di tre figli. Ho un fratello di sedici anni e una sorella di dodici.

Quindi anche tu una famiglia numerosa. Ti sei trovata sul set giusto diciamo.

Sì, mi sono trovata molto bene. Molto spesso Cinzia chiamava mia mamma e la faceva venire sul set per darci anche un aiuto per le scene con la mamma e con le sorelle. Per “Un’altra vita” si è creato un set familiare, quasi una seconda famiglia, specialmente quando ci siamo trasferiti a Ponza per due mesi. Abbiamo vissuto in sintonia praticamente ventiquattro ore al giorno e siamo diventati una grande famiglia.

Sai già se ci sarà una seconda stagione di questa fiction di successo?

Di questo non posso ancora parlare ufficialmente perché non si sa ancora niente. Diciamo che è tutto in movimento e ci sono assolutamente molte possibilità sia per il successo che “Un’altra vita” ha avuto sia per gli ascolti che abbiamo sempre registrato. Soprattutto perché è un lavoro di qualità, è un lavoro di innovazione e quindi sono sicura che ci sarà una seconda stagione. Me lo auguro davvero, incrociamo le dita.

Altri tuoi progetti futuri? Dove ti rivedremo?

Sì, io ho appena finito le riprese di “Torno indietro e cambio la mia vita” di Carlo Vanzina con Raoul Bova; sarò nel film di Natale, che sarà nelle sale dall’11 dicembre, di Neri Parenti con Vincenzo Salemme, Gigi Proietti e Massimo Boldi. Poi ho terminato le riprese di un’opera prima di Stefano Alpini dal nome “Il giocatore invisibile” con Luca Lionello che andrà sempre nelle sale italiane. E infine c’è un progetto teatrale molto importante a dicembre al Sala Umberto. Si tratta di un progetto internazionale di cui ancora non posso parlare e quindi incrociamo le dita anche per quello!

Hai diciotto anni. Come riesci a far conciliare scuola, vita privata da adolescente e questo lavoro così impegnativo?

Guarda è molto difficile; sarei ipocrita a negarlo. Sicuramente ci sono molti sacrifici che uno deve fare perché molto spesso non è possibile conciliare le cose. Diciamo che io ho avuto due genitori che mi hanno sempre imposto, come è giusto che sia, la soddisfazione scolastica e il portare a casa buoni voti. Quindi diciamo che soprattutto da piccolina l’impegno scolastico è sempre venuto per primo. Crescendo e lavorando sempre di più ho dovuto rinunciare magari alla festa dell’amica o al caffè il sabato pomeriggio però l’ho sempre vissuta in maniera molto naturale perché ha sempre fatto parte di me. Ormai mi ci sono abituata quindi sia il mio fidanzato, i miei genitori che le mie amiche sono entrati in questo mondo accompagnandomi nella maniera più naturale possibile.

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