Negli ultimi mesi Enrico Papi, Sarabanda e tutta la sua allegra brigata di simpatici “casi umani” sono tornati alle luci della ribalta grazie al successo della pagina Facebook “Diventati ignoranti guardando Sarabanda con Enrico Papi”, che in poco tempo è riuscita a far diventare virali tormentoni nati in un momento di illustre storia televisiva in cui i social network non erano nemmeno giunti allo stadio embrionale.
Tormentoni che non potevano finire nel dimenticatoio e che avevano tutte le carte in regola per acquisire il diritto di incrementare il tasso di ignoranza delle nuove generazioni, quelle che non hanno avuto la fortuna di vivere in prima persona lo sfarzo televisivo degli anni ’90 e dei primi del 2000.
Ovviamente uno dei personaggi che più ha ricavato lustro da questo revival socialmediatico è l’Uomo Gatto, un personaggio che già a suo tempo aveva contribuito alla fortuna del programma, ottenendo un grandissimo successo fra il pubblico.
Con le sue improbabili camicie colorate, cravatte ancor più imbarazzanti, un esercito di peluches e un atteggiamento vagamente nevrotico ma allo stesso tempo sensibile, Gabriele Sbattella (davvero pensavate facesse Gatto di cognome?) è riuscito a passare alla storia del programma entrando nelle case degli italiani per ben 80 puntate.
Ma chi era il signor Sbattella prima di diventare un fenomeno televisivo? Classe ’71, perito aziendale corrispondente lingue estere, laureato in traduzione ed interpretariato e dotato di una discreta esperienza come animatore nei villaggi turistici. Curiosità: proprio in un villaggio turistico, grazie alla messa in scena di uno spettacolo ispirato al musical “Cats”, si conquista il soprannome Uomo Gatto.
Quando inizia la sua avventura televisiva? Nel 2002 fa un provino per Sarabanda, lo richiamano e poco tempo dopo conosce Papi, diventandogli subito simpatico. Come? “Gabriele descrivici il lavoro di animatore?” “Enrico, sai che differenza c’è tra un animatore e un ginecologo?” “No” “Nessuna, tutti e due lavorano dove gli altri si divertono!”.
Si conquista il suo posto nel programma il 12 novembre 2002 sconfiggendo il campione Max, uno dei più forti di sempre e anche lui molto amato dal pubblico. Da quel giorno colleziona vittorie su vittorie finchè il 19 febbraio 2003 è stanco, stressato e perde contro Tiramisù (che vista la verve, con il tiramisù ha ben poco a che fare) sbagliando due canzoni.
È uno dei momenti più tristi nella storia del programma (anche chi scrive ricorda bene il trauma, il mento a terra, gli occhi increduli). Ma l’Uomo Gatto, intervistato, dice di averlo vissuto come una liberazione, si ricorda di essere uscito in punta di piedi fermandosi prima a salutare i ragazzi del coro: alcuni piangevano.
E oggi cosa fa Gabriele Sbattella? Lavora come interprete e traduttore di lingua inglese e tedesca (ma parla anche francese, portoghese e spagnolo), fa il giornalista freelance, seguendo principalmente il calcio (è un tifoso sfegatato di Milan e Bayern Monaco), tiene un blog personale in cui spesso si abbandona ai ricordi, partecipa a qualche serata in cui nostalgici del programma musicale organizzano improbabili 7×30 e spareggioni, e accarezza il sogno di partecipare a un reality show, qualcosa alla “Music Farm”, perché, se ancora non l’aveste capito, l’Uomo Gatto non canta e non suona (“non ho mai avuto pazienza di imparare il solfeggio”) ma la musica la ama e l’ha amata fin da piccolo quando giocava col juke-box dello zio.
Considerando che la pagina “Diventati ignoranti guardando Sarabanda con Enrico Papi” ha purtroppo esaurito proprio in questi giorni il materiale video, non possiamo far altro che aspettare che l’Uomo Gatto venga davvero chiamato a partecipare a un reality, o che, meglio ancora, qualche illuminato autore di Mediaset decida di dare una seconda occasione a Sarabanda. Noi ci speriamo. Moooooseca!!!
Cento di questi Moseca
Posted by Diventati ignoranti guardando Sarabanda con Enrico Papi on Venerdì 20 novembre 2015