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Nel corso del 2015 abbiamo fatto un sacco di cose nuove: abbiamo visto nuovi posti, abbiamo provato nuovi ristoranti, abbiamo visto nuovi film e nuove serie tv. Abbiamo letto anche nuovi libri. Alcuni erano talmente belli che, parafrasando Il giovane Holden, avremmo voluto “che l’autore fosse nostro amico per la pelle e poterlo chiamare al telefono”. Altri, invece, erano talmente brutti che avremmo voluto chiamare sì l’autore.. Ma per insultarlo.

Noi di Blog di Cultura abbiamo stilato una lista di libri, pubblicati quest’anno, che hanno suscitato in noi questo desiderio. Ecco dunque, in ordine decrescente, la nostra personale Top 5 dei libri più brutti del 2015

Il porto delle anime (Lars Kepler)

La classifica dei 5 libri più brutti del 2015 secondo Blog di Cultura

I coniugi Ahndoril (che utilizzano “Lars Kepler” come pseudonimo) di solito vengono molto apprezzati per i loro romanzi gialli, ma Il porto delle anime non convince: a metà tra il thriller e il fantasy, in questo romanzo troviamo Jasmin, una mamma-soldato che per salvare il figlio deve entrare in un vero e proprio limbo della morte.

E abbiamo appena introdotto i due aspetti su cui principalmente si lamentano i lettori. Il primo aspetto riguarda il personaggio di Jasmin: poco caratterizzata, per niente carismatica, non entra nel cuore dei lettori nonostante la drammaticità degli eventi. Il secondo aspetto riguarda la descrizione di questo fantomatico regno dei morti: è piatta, banale, povera di quei dettagli agghiaccianti che il genere e l’ambientazione avrebbero richiesto.

Anche il ritmo è deludente, lento e dunque per niente adatto ad un thriller: i colpi di scena sono pochi e ampiamente pronosticabili, la narrazione è ripetitiva e alterna descrizioni insignificanti ad accelerazioni fin troppo sbrigative. Dagli autori della fortunata serie L’ipnotista ci si aspettava decisamente di più. Invece, purtroppo, le aspettative sono state deluse.

Grey (E. L. James)

I 5 libri peggiori del 2015

Attesissimo dai fan della trilogia di Cinquanta Sfumature, Grey è stato una delusione. I lettori, leggendolo, si aspettavano di capirne di più sul personaggio di Christian Grey, il giovane imprenditore freddo e misterioso che per qualche strano motivo si innamora di Anastasia Steel, timida studentessa a prima vista lontanissima dai suoi standard.

Era appunto questa la domanda a cui, più di tutte, i fan cercavano una risposta: perché proprio Ana? Grey, essendo la storia di Cinquanta sfumature raccontata dal punto di vista del protagonista maschile, avrebbe dovuto finalmente rispondere a questo quesito.

Ma non l’ha fatto: il nuovo libro della James non è altro che la fotocopia di Cinquanta sfumature di grigio. La versione di Christian non ha spiegato quasi nulla ai fan: nessuna novità degna di nota, nessun approfondimento interessante sul passato di mr. Grey o sulla psicologia del suo personaggio. Il libro è un semplice copia-incolla del primo romanzo: stessa storia, stessi dialoghi, stesse scene. L’unica cosa che cambia è la voce narrante.

Più che un romanzo, Grey può definirsi un’operazione commerciale bella e buona: la James ha fatto un copia-incolla di un suo precedente libro, gli editori hanno cambiato la confezione, e tac!, ecco come vendere lo stesso identico prodotto a chi lo aveva già comprato, senza il minimo sforzo. Ma i fan della saga si sono sentiti presi in giro.

Ti porto via con me (Kristen Proby)

Pollice in giù per il primo romanzo della With me series: Ti porto via con me nasce per far sognare le lettrici più romantiche, invece riesce solo ad annoiarle. Trama scontata e a tratti sconclusionata, personaggi per niente caratterizzati, una storia d’amore descritta senza lasciar trasparire la minima passione tra i due amanti.. Molte le scene di sesso, ma non bastano: ci vuole anche una trama con un certo spessore, altrimenti viene voglia di abbandonare la lettura.

È tutta vita (Fabio Volo)

I 5 libri peggiori del 2015

Fabio Volo, a noi di Blog di Cultura, non piace proprio. Noioso, banale, ripetitivo, le sue storie, che molti trovano emozionanti, a noi invece annoiano. Ma pare che l’ultimo suo libro abbia annoiato anche molti suoi fan.
È tutta vita racconta la storia di Nicola, un uomo che da single spensierato si ritrova padre, e deve abituarsi a questa vita nuova e piena di responsabilità. Nonostante sia, probabilmente, un racconto autobiografico (Volo è diventato padre per la prima volta nel 2013), È tutta vita non suscita nessuna emozione. È una storia banale, prevedibile, scritta con lo stile di un diario da teenager. In altre parole, la storia è solo un pretesto per un concentrato di frasi fatte e luoghi comuni (come sempre nei libri di Volo) che non ti lasciano nulla. Insomma: che Fabio Volo fosse fin troppo sopravvalutato come scrittore lo sapevamo già, ma frasi come “Noi maschi siamo menti semplici” risultano talmente insulse che hanno innervosito pure parecchi suoi aficionados.

Sotto le cuffie (Favij)

I 5 libri peggiori del 2015

Lorenzo Ostuni, alias Favij, è un adolescente che ha fatto fortuna pubblicando i suoi gameplay su YouTube: ad oggi, il suo canale conta oltre 2 milioni di iscritti. In Sotto le cuffie il giovane youtuber ha deciso di raccontare com’era la sua vita prima di diventare famoso.

Ciò che ne è uscito fuori non è piaciuto assolutamente, tanto che i lettori più ironici hanno definito il libro utile per accendere il fuoco o per scacciare le mosche. Il contenuto è diseducativo, la grammatica scorretta, e le numerose inesattezze riguardo il mondo dei videogiochi hanno indispettito parecchio i veri intenditori. Favij ne esce come un ragazzino montato e ignorante, e la presenza di un correttore di bozze dietro questo lavoro è praticamente nulla. Ma l’importante, si sa, è che un prodotto venda bene, e un giovane sull’onda del successo vende benissimo.

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