Il 28 febbraio 2016 avrà luogo al Dolby Theatre di Los Angeles l’88° edizione della cerimonia degli Oscar.
Il film con più nomination è Revenant del regista messicano Iñárritu: candidato per ben 12 statuette.
Tra queste, una sarebbe riservata a Leonardo DiCaprio come migliore attore protagonista.
Già lo sappiamo: DiCaprio, in tanti anni di onorata carriera, non ha mai vinto un Oscar nonostante le numerose nomination (6 per la precisione, di cui 5 come “miglior attore”). Le battute si sprecano, sui social già da tempo si ironizza sul fatto che a vincere l’Oscar sarà l’orso piuttosto che DiCaprio, e siamo pronti a scommettere che qualcuno ha già creato meme divertenti da tirare fuori al momento opportuno.
E se invece questa fosse la volta buona per DiCaprio? A questo giro l’attore ha davvero tutte le carte in regola per vincere l’Oscar. Ecco i motivi per cui, secondo noi, quest’anno Leo otterrà l’ambita statuetta:
Perché ha dovuto sottostare a orari estenuanti
Iñárritu è un perfezionista: ha scelto come location solo luoghi deserti e incontaminati, perfetti per raccontare la storia dell’esploratore statunitense Hugh Glass. Peccato che questi luoghi distassero dall’albergo due ore di macchina, e che le strade non fossero asfaltate.
Quindi Leo ha dovuto molto spesso svegliarsi alle 3 di mattina per raggiungere il set e prepararsi alla sezione trucco, che portava via anche 5 ore: per rendere l’idea di un uomo fatto a pezzi, ha infatti indossato 47 protesi diverse sul corpo.
Ma la cosa peggiore è che il regista e il direttore della fotografia, Emmanuel Lubezki, hanno voluto girare il film solo con luce naturale. E sapete quante erano le ore di luce disponibili in quella parte del Canada? Solo 2 al giorno.
Perché le condizioni meteo erano davvero pesanti
Le riprese del film si sono protratte per 9 lunghi mesi. In quest’arco di tempo, molti della produzione hanno abbandonato perché sul set il freddo era davvero insopportabile: le temperature potevano raggiungere anche i 40° sottozero.
Ma Leo, stoico, è rimasto: per ripararsi dal freddo gelido l’attore ha indossato pellicce pesanti ben 45 kg, e si è addirittura infilato dentro la carcassa di un animale.
Il film inoltre prevedeva numerose scene in acqua, e DiCaprio ha rischiato più volte l’ipotermia. La sua salvezza sono state delle asciugatrici giganti e la presenza di un’unità medica sul set.
Perché ha saputo sfruttare la situazione a suo vantaggio
Con orari e condizioni atmosferiche di tale entità, è facile ammalarsi. Così è successo a DiCaprio: ha avuto spesso la febbre, ma invece di lamentarsi o di abbandonare le riprese ha saputo sfruttare ogni malanno per calarsi meglio nel personaggio. Per esempio, ricordate la tosse di Hugh Glass? Non è simulata, Leo aveva la bronchite.
Esiste una performance più reale di questa? Praticamente da Oscar!
Perché ha mangiato fegato crudo di bisonte
Mangiare fegato crudo è disgustoso per qualsiasi persona, ma per DiCaprio ancora di più: l’attore è vegetariano, ma per rendere la propria interpretazione più autentica ha acconsentito ad addentare il fegato di un bisonte.
In un’intervista a Variety, DiCaprio ha detto: “La cosa peggiore è la membrana che avvolge il fegato, è come un palloncino. Quando le dai un morso ti scoppia in bocca”. È proprio il caso di dire che ha avuto.. del fegato!
Perché la concorrenza non è spietata
Ammettiamolo: quest’anno gli altri candidati all’Oscar come miglior attore non ci hanno davvero emozionato. Bravi anche loro, per carità.
Ma siamo sicuri che Eddie Redmayne sia riuscito a calarsi nel personaggio meglio di quanto abbia fatto Leo? Matt Damon e Bryan Cranston hanno fatto sacrifici paragonabili a quelli del loro collega? E non sarebbe stato più saggio candidare Michael Fassbender nel ruolo di Macbeth piuttosto che in quello di Steve Jobs?
Gli scorsi anni la concorrenza era davvero agguerrita: basti pensare alla cerimonia degli Oscar del 2014, dove giustamente la statuetta era andata a Matthew McConaughey, che per interpretare al meglio il suo personaggio aveva perso più di 20 chili.
Ma quest’anno Leo ha la strada spianata: nessuno si è impegnato più di lui. Ha fatto un lavoro eccellente, sacrificandosi e mettendo a nudo se stesso. Merita l’Oscar più di chiunque altro.
Sarà un peccato per le numerose battute e vignette che non vedranno la luce, ma almeno le ottime doti attoriali di DiCaprio verranno finalmente riconosciute anche dai membri dell’Academy.