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Ci sono un ebreo, un indiano e due fisici. Sembra quasi l’inizio di una barzelletta e invece è The Big Bang Theory, sitcom americana di grande successo in onda dal 2007. Proprio in questo periodo Mediaset Premium sta trasmettendo l’ottava stagione di una serie che, per almeno cinque buoni motivi – sopratutto d’estate, con TV e condizionatore a palla – nessuno dovrebbe perdersi.

1) C’è quasi il rischio di imparare qualcosa

In una serie in cui il personaggio considerato meno intelligente, ad esclusione ovviamente di Penny, è un ingegnere laureato al MIT è praticamente impossibile non lasciarsi entrare in testa almeno una qualche basilare nozione di fisica, biologia o astronomia.
Forse un riferimento al gatto di Schroedinger o il travestimento da “effetto doppler”, che Sheldon sfoggia in occasione di una festa di Halloween, potrebbero spingere a riaprire i vecchi libri del liceo, ormai da tempo ricoperti da uno spesso strato di polvere. E la cultura, si sa, non nuoce certo alla salute.

2) L’illuminante presenza di Jim Parsons

Nessuno avrebbe potuto interpretare meglio un fisico teorico socialmente disadattato. Lo dimostrano i numerosi Emmy Awards vinti da Parsons negli ultimi anni e l’attaccamento dei fan della serie al suo personaggio. Non si può parlare di The Big Bang Theory senza nominare Sheldon Cooper. Con il suo continuo fraintendere i sentimenti altrui e la sua abitudine di applicare le convenzioni sociali alla stregua di formule matematiche è lui a suscitare la maggior parte delle risate.
Sheldon dal punto di vista umano è assolutamente detestabile, definirlo “bizzarro” sarebbe un eufemismo. Ma non è poi così difficile, per chi impara a conoscerlo episodio dopo episodio, scorgere, dietro al suo freddo distacco, il cuore che gli batte nel petto.

3) È la storia di una grande amicizia

Da sempre emarginati per le loro spiccate doti intellettuali ed abituati ad ogni genere di soprusi, i quattro protagonisti hanno smesso di sentirsi soli nel momento in cui le loro strade si sono incrociate e ne è nata una durevole amicizia. Un’amicizia che non è mai stata scalfita da differenze etniche o religiose, dallo sbocciare di relazioni amorose o semplicemente dalla “stranezza” che contraddistingue ognuno di loro in modo diverso.
Il legame tra Leonard, Sheldon, Howard e Raj non può che farci sorridere e pensare che forse nel mondo non ci sono solo odio e indifferenza, che i rapporti veri esistono. In tv così come nella vita reale.

4) Very Normal People sotto i riflettori

Perché perdere il proprio tempo a guardare quattro nerd? Proprio perché sono persone assolutamente comuni, e autentiche. Certo, la bionda bella ma stupida è forse lo stereotipo più comune, così come la brillante scienziata brutta e goffa. Ma i loro problemi sono gli stessi delle persone reali, sono anche i nostri.
Per quanto strani, i personaggi di The Big Bang Theory sono molto più vicini a noi di quanto possano esserlo i protagonisti di tante altre serie tv, come i ricchi privilegiati dell’upper East Side di Gossip Girl tanto per fare un esempio.

5) L’importanza di essere se stessi

I protagonisti di The Big Bang Theory sono un concentrato di difetti, ma questo non ha di certo impedito loro di trovare dei veri amici e persino l’amore, né di piacere a milioni di telespettatori. Piacciono proprio perché sono “sbagliati”, goffi, dei veri sfigati. Possiamo imparare da loro una grande lezione: troveremo sempre qualcuno che ci apprezzi per come siamo, irrimediabilmente imperfetti.

I 5 motivi per (ri)vedere The Big Bang Theory

[Photo Credits: www.stateofdigital.com]

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