Cinque anni fa ci lasciava il grande Lucio Dalla, uno dei cantautori più immensi del nostro Paese. Il 1 Marzo 2012, tre giorni prima di quello che sarebbe stato il suo sessantanovesimo compleanno, un infarto lo portò via. Il primo, a ricordare sui social l’anniversario della sua morte, è stato Eros Ramazzotti.
Il messaggio, che il cantante ha dedicato al suo amico Lucio, recita: “Ciao grande Lucio, cinque anni senza di te sono un’eternità. Sappi che ti ascoltiamo tutti i giorni e ci metti sempre di buonumore. PS: lo farai lassù anche con gli angeli, ne sono certo, ci manchi.”
Noi di Blog di cultura vogliamo ricordarlo così, con 7 canzoni che ci sono rimaste nel cuore, che hanno fatto la storia. Poesie che siamo sicuri, anche a distanza di anni, resteranno tra le canzoni italiane più belle di sempre.
“Anna e Marco”, del 1979.
Anna e Marco sono due giovani di periferia scontenti e insoddisfatti della propria vita. Dopo aver ballato insieme ed essersi “scambiati la pelle” escono dal locale. Vi è un istante di totale magia che termina quando un cane abbaia. La coppia fa poi ritorno in periferia, “Anna avrebbe voluto morire, Marco voleva andarsene lontano, qualcuno li ha visti tornare tenendosi per mano”. Il loro amore ha risolto i problemi.
“L’anno che verrà”, del 1978.
Inizia così, “Caro amico ti scrivo”. E’ una lettera ad un amico lontano, quelle che sembrano riflessioni private acquistano un significato a tratti politico. Esprime i problemi, le angosce e il bisogno di continuare a sperare, in anni difficili per l’Italia.
“Caruso”, del 1986.
Dedicata al tenore Enrico Caruso. Un giorno, poco prima di partire per Capri, Lucio Dalla si trova bloccato a Sorrento, per un guasto alla barca. Finisce all’Hotel Vittoria di Sorrento, nella suite “Caruso”, stanza che ha ospitato gli ultimi mesi di vita del tenore. Il proprietario dell’albergo racconta a Lucio Dalla la storia di Caruso, che proprio in quella stanza dava lezioni di canto ad una ragazza di cui si era innamorato. Lucio Dalla rimase affascinato dalla storia e, in quella stanza, con lo stesso pianoforte usato da Caruso, scrisse un brano senza tempo.
“Canzone”, del 1996.
Una vera e propria dichiarazione d’amore, parole spettacolari e una melodia fresca ma che nasconde un velo di malinconia. Il video è ambientato nella città di Napoli. “Canzone, cercala se vuoi. Dille, che non mi perda mai. Va, per le strade tra la gente. Diglielo veramente.”
“Tu non mi basti mai”, del 1996.
“Cosi non ci lasceremo mai, neanche se muio lo sai”, è cosi che a un certo punto la sua splendida voce canta. Ed è proprio vero Lucio, perchè “tu non ci basti mai”.
“4 Marzo 1943”, del 1971.
Lucio Dalla si presentò con questa canzone al Festival di Sanremo, e si classificò al terzo posto. E’ una ballata, una vera e propria storia che ogni volta non veniva cantata, veniva raccontata. Lo stesso Lucio affermò che era un pezzo unico, capace di commuoverlo ancora mentre lo cantava.
“Piazza Grande”, del 1979.
Come ha rivelato Ron, questa canzone nacque in mezzo al mare. “Eravamo su un traghetto, appena fuori dal porto di Napoli in direzione Palermo. Io avevo la mia prima chitarra e i 17 anni. Ci mettemmo a strimpellare e ne uscì fuori Piazza Grande. Nacque col mare quella canzone che poi avrebbe per sempre riassunto Bologna”.