Si è spento stamattina, all’età di 84 anni Paolo Villaggio. L’attore è morto a causa di complicanze dovute al diabete, a detta dei figli, curato poco e male.
E’ stata sua figlia Elisabetta ad annunciare il tragico evento su Facebook, “Ciao papà, ora sei di nuovo libero di volare”, ha scritto nel messaggio d’addio dedicato a suo padre.
Paolo Villaggio è stato un attore, un comico, e uno scrittore, famoso per aver interpretato molti personaggi amati da tutti gli italiani. Tutti ricorderanno il professor Kranz, il timido Giandomenico Fracchia e soprattutto il ragionier Ugo Fantozzi.
Con quest’ultimo Villaggio raccontava, in modo simpatico e paradossale, “l’avventura di chi vive in quella sezione della vita attraverso la quale tutti passano o sono passati, il momento in cui si è sotto padrone”, per citare le sua parole.
La sua carriera da scrittore è consacrata proprio da alcuni libri su Fantozzi, a cui si aggiungono anche altri scritti di carattere satirico.
Oltre ad aver dato vita a personaggi comici, Paolo Villaggio ha anche interpretato ruoli drammatici, recitando in film di registi come Fellini, Ferreri, Wertmüller, Mario Monicelli.
Nel 1990 ha vinto il David di Donatello per il miglior attore protagonista nel film “La voce della luna” di Fellini. Nel 1992 è stato uno dei protagonisti del film “Io speriamo che me la cavo”, diretto da Lina Wertmüller. In questa pellicola interpretava un maestro di una scuola elementare in provincia di Napoli, che deve imparare ad avere a che fare con dei bambini cresciuti nel degrado sociale e nel disagio economico.
Sempre nel ’92 riceve il Leone d’oro alla Carriera al Festival del cinema di Venezia. Negli anni successivi si aggiudica un altro David di Donatello, il Pardo d’onore alla carriera, e un Nastro d’argento.
Tutti ricorderanno Paolo Villaggio e i suoi personaggi, icone della televisione italiana, che hanno accompagnato per anni adulti, giovani e bambini.