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L’evoluzione della televisione in questi ultimi decenni è stata rapida e costante, partendo dalle prime trasmissioni per poche ore al giorno in bianco e nero, fino a quelle moderne con servizi anche on demand.

Per un lungo periodo della sua storia la televisione si è presentata in forma analogica terrestre, ovvero capace di ricevere segnale attraverso le classiche antenne, che decoravano fino a poco tempo fa tutti i tetti. È nell’ultimo ventennio, però, che la televisione si è evoluta maggiormente, passando la sua trasmissione al digitale terrestre, chiamato anche DTT.

Quest’ultimo è quindi un’evoluzione tecnologica in cui la trasmissione televisiva è passata, come detto, dal formato analogico a quello digitale, usato anche dai computer e dai cellulari.

Se prima, quindi, si usavano le antenne, ora la televisione necessita di un decoder, ovvero di un dispositivo elettronico, per trasmettere i diversi canali e i vari servizi televisivi. Oltre che i classici canali nazionali, sul digitale terrestre è possibile visionare le televisioni locali e i canali a pagamento, semplicemente inserendo una smartcard nel decoder.

Sicuramente, rispetto al passato, il segnale digitale garantisce una maggiore definizione delle immagini, parallelamente alla possibilità di usare televisioni con formati più grandi, come quelli panoramici o a schermo piatto.

Cos’è il decoder digitale terrestre e a cosa serve

Il passaggio da televisione analogica a televisione digitale terrestre è stato ultimato a tutti gli effetti nel luglio del 2012. Questo significa che da quel momento per vedere la televisione è diventato necessario l’ausilio di un apposito decoder capace di ricevere segnale e trasmettere i canali. Data l’assoluto bisogno di questo dispositivo per poter vedere qualsiasi programma o film, oggi le nuove televisioni possiedono già un decoder direttamente incorporato nel sistema.

Indipendentemente da questo, possiamo trovare diverse tipologie di decoder: ci sono quelli programmati per la sola ricezione dei canali in chiaro e quelli che consentono anche programmi a pagamento e servizi interattivi. Infine, è possibile acquistare anche decoder adibiti alla trasmissione di programmi ad alta definizione, sia in chiaro che per la Pay TV.

Cos’è il decoder digitale satellitare e a cosa serve

A differenza dei normali decoder, quelli satellitari si chiamano così perché decodificano direttamente il segnale trasmesso con tecnologia satellitare. Questo è possibile soltanto grazie all’antenna parabolica, che deve necessariamente essere installata all’esterno della casa e ben orientata verso il satellite. Essa, infatti, riceve il segnale satellitare e permette poi al decoder di decriptarlo e trasmetterlo attraverso il televisore.

Anche in questo caso, esistono diverse tipologie di decoder satellitare, sempre sulla base di quali canali vengono trasmessi. Ci sono quelli che permettono la sola visione dei canali in chiaro e quelli che decodificano anche canali a pagamento Pay TV. Tra questi ultimi, inoltre, si può fare un’ulteriore distinzione tra i decoder che trasmettono in HD da quelli che lo fanno in Full HD.

Quali cambiamenti ha subito la televisione con lo sviluppo del digitale

La prima cosa da osservare è che, mettendo a disposizione molti più canali rispetto alla televisione analogica, il mercato televisivo ha di fatto accresciuto, e lo farà ancora di più nel futuro, la propria offerta, creando conseguenze non solo tra le società, ma anche tra gli utenti. Per reggere la concorrenza, le società, già adesso ma ancora di più nel futuro, saranno portate a stringere accordi, mentre le persone dovranno abituarsi a una sempre più vasta realtà di scelta, finendo per acquistare soltanto quei programmi a cui sono davvero interessati. La conseguenza sarà quello di vedere una televisione sempre più settoriale e a pagamento, ma più in linea con le richieste e le esigenze del singolo, in netto contrasto con la classica televisione generalista e gratuita del passato.

fonte immagine: pixabay

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