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social disturbi attenzione

Il rapporto tra i più piccoli (e non solo) e la tecnologia è da sempre nel mirino degli studiosi, ed ecco che ogni volta che si compie uno studio emergono particolari sempre più inquietanti.

Gli adolescenti usano moltissimo smartphone e apparecchi multimediali, questo genera un rischio doppio di sviluppare disturbi comportamentali, in particolare si parla del così detto disturbo di iperattività o deficit dell’attenzione. Il problema influisce fortemente sul rendimento scolastico impedendo a chi ne soffre di portare a termine compiti assegnati così come si prestare attenzione alle lezioni.

La notizie nasce da un’indagine uscita sul Journal of the American Medical Association. Frutto di uno studio che si è concentrato nel particolare sull’utilizzo di social media, chat, messaggi , video in streaming, musica online contro intrattenimenti classici come tv e video games.

Quello che si è scoperto è come l’immediatezza della tecnologia attuale, vada a modificare fortemente la percezione dei contenuti e delle informazioni favorendo notevolmente il presentarsi di sintomi del deficit.

Tutto questo nasce dal fatto che il mondo dei social, della messaggistica e la fruizione continua di contenuti attraverso sistemi di streaming online generano una sorta di ansia da contenuto e una ricerca costante che non ci permette di soffermarci mai davvero su un singolo elemento.

L’utilizzo prolungato, specialmente in età delicate, crea di conseguenza un’abitudine e non educa mai all’attenzione e alla concentrazione necessarie a percepire in modo massimale un elemento, sia questo scritto, video o audio. Ecco che l’abbondanza di contenuti, come si teorizzava anni fa, si trasforma in un enorme brusio dove non si riesce   a discernere una forma precisa modificando radicalmente la nostra capacità di concentrazione.
“Possiamo affermare con sicurezza che i teenager esposti a elevati livelli di media digitali hanno un rischio significativamente più elevato di sviluppare sintomi di ADHD in futuro” hanno spiegato i ricercatori.

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