La new economy legata alle app che abbiamo visto attraverso Uber, AirBnB e compagnia, ha permesso a moltissime persone di ottenere guadagni inaspettati, sopravvivendo magari alla crisi con lavoretti e trasformando la propria abitazione in un sorta di bed and breakfast.
Questo processo ha però danneggiato notevolmente le attività classiche che hanno visto una moria di presenze, accusando inoltre degli atteggiamenti illegali, come evasione e assenza di controlli da parte delle app.
Ecco che New York in questo contesto si appresta ad agire contro AirBnB.
Il sindaco della Grande Mela Bill de Blasio ha infatti firmato una nuova legge che cerca di regolamentare la questione.
AirBnB dovrà infatti presentare una lista con nome e indirizzo di tutti coloro che affittano le case all’interno della città. Iniziativa che probabilmente genererà una serie di multe. La legge prevede in particolare l’impossibilità di affittare il proprio appartamento per soggiorni inferiori ai 30 giorni.
La nuova legge è stata firmata dall’intero consiglio comunale, data la necessità di fermare le attività illegali.
Secondo AirBnB questa mossa è volta solo a tutelare l’industria alberghiera, un potentissimo sindacato ben radicato nel consiglio comunale.
“Siamo delusi dal fatto che de Blasio abbia deciso di firmare un progetto di legge sostenuto dall’industria alberghiera invece di difendere i bisogni della classe media che si appoggia sulla condivisione delle case” per migliorare la sua situazione economica, ha commentato la piattaforma.
L’abuso di AirBnB è però una situazione molto presente a livello mondiale. Si trovano infatti spesso situazioni di evasione totale. Il danno alle aziende operanti poi, non può essere sottovalutato, in particolare nel momento in cui può generare grosse perdite sotto il punto di vista dei posti di lavoro.
La new economy da sempre mette in crisi le situazioni già presenti, i governi però sembrano ancora incapaci di creare una via di mezzo che permetta alle due realtà di convivere.