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A grande voce dal web sta per arrivare Coming una produzione ideata e sviluppata dal giovane e talentuoso Alessio Russo. È tutto pronto dunque per il 18 novembre, data in cui la serie, debutterà in free-streaming; divisa in tre episodi, la web series sarà un drama politico sulla sfondo di una Roma frenetica e movimentata. Perversioni ed avidità saranno quindi il piatto forte di Coming, tanto è vero che la serie fa già discutere prima del suo debutto. Alessio Russo a Blog di cultura, racconta la genesi del progetto ed illustra il fenomeno di Coming.

Raccontaci un po’ la genesi del tuo progetto. Cosa ti ha ispirato precisamente?

Alessio: Viviamo in una società veloce dove i rapporti tra persone sono sempre più superficiali, dove la cosa che vediamo di più ogni giorno è il display del nostro telefono. Mentiamo, mentiamo un sacco, per tagliare corto sulle conversazioni, per difenderci o nasconderci, per orgoglio. Coming parte da questi pensieri, e li evolve mostrando, in modo oggettivo quella che è la realtà oggi. A chi teme che io possa essere moralista dico: non do un giudizio. Non ho fatto una serie per dire che sia giusto o sbagliato un determinato comportamento, semplicemente lo racconto attraverso i personaggi. Per quanto sembri dominante la tematica gay, non lo è poi così tanto alla fine. L’omosessualità è una realtà che esiste da sempre, che fa parte delle persone. Io racconto di persone e del loro comportamento. Se uno uccide un altro è un assassino e va arrestato, a nessuno importa se vada a letto con donne, uomini o entrambi. Non è questo il centro, ma l’azione che ha compiuto.

Sei un giovane artista dalle idee ben precise, come stai vivendo questo momento di grandi soddisfazioni personali?

Alessio: Le soddisfazioni arrivano quando ti sei impegnato tanto e continui a farlo. Le soddisfazioni sono la benzina che mi da energia per non fermarmi. Sono molto felice, ma sempre in discussione.

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Coming è già un fenomeno ancor prima del suo debutto, cosa ne pensi di tutto questo?

Alessio: È piaciuta l’idea, incuriosisce molto la tematica, forse terrorizza qualcuno. Spero siano in tanti a seguirla sin da subito dato che la prima stagione si conclude in appena tre settimane (sono tre episodi), così magari, se non ci arrestano, andiamo avanti. Ho molto da raccontare. Vedremo come si evolveranno gli eventi.

Ho letto che tu stesso descrivi questa serie, dedicata al pubblico del web, come “una storia di corruzione, amore e sesso (gay) in una Roma moderna”. E’ un progetto molto audace per il pubblico italiano, non hai un po’ “paura” delle reazioni che scatenerà?

Alessio: Il pubblico è assuefatto da produzioni terribili, poi ogni tanto arriva una serie che poco poco lo provoca (vedi Gomorra), ed ecco che si sveglia. Io voglio ottenere reazioni. La serie è fatta per chi la criticherà. Non vuole mandare un messaggio, vuole ricevere una risposta e smuovere le acque su tematiche mai affrontate.

In Coming il binomio politica/sesso è la vera costante, nella vita reale invece secondo te sono due rette destinate ad incrociarsi oppure no?

Alessio: La vita è fondata sul sesso. Il sesso è un argomento tabù, di cui però tutti parlano volentieri. È ipocrisia pura. Gli ‘scandali’ usciti fuori di recente (che di fatto hanno solo scandalizzato le vecchiette che vanno a messa la domenica e che guardano la D’Urso al pomeriggio) sono solo la superficie di quello che è un sistema radicato.

Guardiamo per un attimo bel oltre il successo di “Coming”. Hai già in mente un nuovo progetto per il futuro?

Alessio: Ho in mente una seconda stagione per Coming, poi La Teoria della Birra (il secondo film dei Nirkiop), e poi sto iniziando a lavorare allo script del mio primo lungometraggio. Mi piacerebbe girare poi qualcosa scritto da uno sceneggiatore e non di mio pugno; sono curioso di vedere come me la cavo.

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