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Alexa Meade. Questo il nome della giovane artista emergente di Los Angeles, che ha inventato un approccio del tutto innovativo con l’arte.

Lo studio di pittura di Alex, infatti, non è colmo di tele e cavalletti. Lei non decide cosa dipingere: lei decide chi dipingere, trasformando vere persone in carne ed ossa in opere d’arte.
Con il solo utilizzo delle pitture acriliche, Alexa ha la capacità di stenderle sulla pelle in modo da “appiattire” il volume del corpo a livello ottico, rendendo la persona identica ad un dipinto bidimensionale.

La sua dote ha fatto subito il giro del mondo, tanto che le sue “persone” sono state esposte in diversi posti: Saatchi Gallery di Londra, Smithsonian’s National Portrait Gallery in DC, Postmasters Gallery in New York City, Galerie Ivo Kamm in Svizzera, ed Ingo Seufert Gallery For Contemporary Photography in Germania.
Le foto delle opere sono state, inoltre, pubblicate su diversi giornali locali.

Se una volta l’artista cercava di dare un effetto tridimensionale a un volto che aveva in testa, adesso Alexa vuole fare esattamente il contrario: abolire la profondità e rendere i modelli, vivi, perfette immagini piatte.
Niente di stravolgente. Semplicemente ha deciso di avere un corpo umano come tela, e le riesce benissimo.

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