Ci sono attori che dichiarano di non aver mai rivisto sullo schermo le proprie performance, vuoi per una sorta di egotismo al contrario, vuoi per imbarazzo, vuoi per uno strano tipo di pigrizia, o magari per un mix di tutte le cose. E poi c’è Shia LaBeouf, che ha deciso di sottoporsi ad un esperimento cinematografico estremo: affrontare una visione cumulativa di tutti i film per i quali ha lavorato, ininterrottamente, per tre giorni e in diretta streaming (questo il link per “spiare” l’attore).
L’esperimento è iniziato il 10 novembre e finirà alle 4.55 p.m. del 13 novembre. Per 72 ore l’attore statunitense non potrà abbandonare la sua postazione all’Angelica Film Center di New York, il pubblico nel frattempo potrà assistere gratuitamente alle proiezioni e godersi la sua singolare performance.
D’altra parte Shia LaBeouf non è nuovo a “esperimenti” inusuali. Questo progetto, intitolato #ALLMYMOVIES, è la seconda installazione artistica che l’attore ha ideato con gli artisti Luke Turner e Nastja Säde Römkkö. Nel 2014 la star di “Transformers” ha preso parte ad un’altra performance, intitolata #IAMSORRY, durante la quale, indossata una busta di carta sulla testa, lasciava agli astanti la possibilità di fare al suo cospetto qualsiasi cosa volessero, rimanendo in religioso silenzio.
Anche nel caso di #ALLMYMOVIES lo scopo della performance è quello di arrivare a una “disumanizzazione” dell’attore, a una sua oggettivazione, come se lui non fosse una persona reale, ma solo un personaggio e, all’interno della sala cinematografica, un complemento d’arredo. Chi ha assistito alla performance è stupito da come la gente non faccia quasi caso alla sua presenza, parlando dei film in proiezione, commentando, magari anche insultando, come se lui non ci fosse.
Ma l’attore non rimane costantemente in silenzio: chi si è collegato in diretta streaming o chi ha avuto il piacere di sedersi al suo fianco ha potuto sentirlo ridere durante alcune scene di “Fury“, piangere per la tragica conclusione di “Man Down“, l’ha visto schiacciare un pisolino, sbadigliare, ingozzarsi di popcorn e tanto altro ancora. Ovviamente le reazioni sui social non si sono fatte attendere, Shia ha suscitato l’ilarità di migliaia di utenti, tantissime persone fanno il “tifo” per lui, molte altre temono per la sua sanità mentale.
Ma cos’è davvero #ALLMYMOVIES? Un esperimento sociale, un gioco, una surreale mise en abyme, un film nel film, una recitazione nella recitazione: un attore che guarda sé stesso recitare traendone una nuova performance, che forse non sarà la più bella e impegnata, ma sicuramente la più autentica e assurda insieme.