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Intermezzo comico a quasi mezzanotte e mezza con Giorgio Panariello per stemperare l’ansia della sfida tra Deborah e i Dear jack. Il comico ne ha per tutte, dalla vestaglia di Miguel Bosè alle scarpe fluorescenti di Gabry Ponte.

Dopo la presentazione “da giuria” della stampa, Panariello vuole un’entrata solenne da star hollywoodiana proprio come tutti i Quarti Giudici del serale da Matthew McCounaghey a Robert De Niro. La presentazione deve essere in inglese, perché è la lingua fondamentale che tutti i ragazzini già masticano.

Tutti chiedono se “ce l’hai l’account?” e lui risponde “e come no! Non posso nemmeno fare le feste la sera se no chi lo sente la mattina”. Tra musica e nuove tecnologie è impossibile sopravvivere senza. Perfino i Dear Jack dovrebbero chiamarsi “Caro Giacomo” perché alla fine sono italiani. Dall’autostrada alla politica l’inglese è d’obbligo.

Sottolinea il comico che le nuove generazioni sono fortunate perché l’inglese lo insegnano a scuola mentre nella sua si imparava a conoscere il mondo con le metafore: dalle “Tre civette sul comò” a Pierino. E come si poteva crescere bene?

L’intermezzo si chiude con la proclamazione del Premio della Critica assegnato dalla Stampa ai Dear Jack e consegnato loro dal Direttore Marketing di Coca Cola; la produzione degli inediti dei ragazzi è infatti di Fanta.

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