Quella di iliad è stata una vera e propria rivoluzione nel mondo degli operatori mobile.
L’azienda francese ha infatti dato un pesante scossone al mercato nazionale portando gli operatori classici a rivedere le loro tariffe di fronte alla minaccia dei 5,99 € al mese offerti da iliad. Ecco che, davanti al calo dei prezzi sono arrivate anche una serie di reazioni nel tentativo di ostacolare il nuovo attore, oltre che vere e proprie magagne legali legate alla formulazione del contratto e al metodo di distribuzione delle Sim.
L’offensiva non è quindi terminata, dopo le critiche legate alle parole poco chiare nel sistema pubblicitario di iliad, ecco che adesso si parla della questione Sim, in questo caso piuttosto importante perché in grado di danneggiare la sicurezza nazionale.
Iliad infatti, mancherebbe nella procedura di attribuzione delle sim, dei necessari parametri di controllo dell’identità. Questo favorirebbe sia il terrorismo che qualsiasi altro uso illegale delle sim, e metterebbe inoltre a rischio gli utenti dei sempre più frequenti furti di identità.
I chioschetti elettronici iliad, permettono infatti l’acquisto immediato di una Sim ma potrebbero aver violato il decreto Pisanu, tanto da mettere in movimento la polizia postale che sta indagando sulla questione.
Iliad ha dichiarato di essere rispettosa delle normative vigenti in Italia, e ha negato la presenza di problemi di verifica dell’identità, dal momento in cui nel momento della sottoscrizione tramite Simbox, è sempre presente un consulente del servizio utenti iliad. Senza la sua validazione quindi, la Sim non viene attivata. Il servizio Simbox inoltre è utilizzato in numerosi paesi europei, il rischio sarebbe di conseguenza inesistente e, si lascia intendere, semplicemente un’altra mossa delle compagnie che si sentono minacciate dalla nuova presenza, in grado di far saltare poteri oramai decennali.
L’indagine chiarirà tutto e, se iliad dovesse rivelarsi davvero a norma, allora ci troveremmo di fronte a una vera e propria caccia alle streghe.