Dragon è il nome del nuovo drone che sembra uscito da un film di fantascienza. In questo caso ci troviamo davanti a un tipo di drone completamente inedito che sfrutta la mobilità e una struttura a nodi che gli permettono di mutare nelle sue forme.
Dragon è basato su una forma lineare e flessibile: è strutturato su quattro moduli indipendenti, collegati tra di loro come avviene per i vagoni di un treno. Ogni modulo è formato da due ventole che gli permettono di ottenere la spinta di propulsione e di muovere il drone nella direzione desiderata.
La peculiare batteria funge da spina dorsale per il drone, e gli fornisce circa tre minuti di volo autonomo. Questa sua particolare struttura permette a Dragon di volare con i moduli allineati in tutto e per tutto similmente a un serpente. La sua forma inoltre può modificarsi direttamente in volto, disponendo i moduli in forme differenti e trasformandolo di fatto in un prototipo che potrebbe modificare la nostra concezione dei droni.
Dragon verrà presto dotato di nuovi moduli che comprenderanno due pinze con la funzione di mani, oltre alla possibilità di avvolgere gli oggetti arrotolandovisi intorno.
Vederlo in azione è abbastanza inquietante e fa pensare a scenari simili a quelli della serie di vieogiochi Metal Gear Solid, fatti di robot di ispirazione rettile che questo Dragon pare incarnare alla perfezione.
La scarsa durata della batteria è al momento l’ostacolo più grande che gli ingegneri dovranno superare.
Dragon fa parte dell’ondata di nuovi droni sperimentali che promettono di rivoluzionare il settore e di dar vita a una nuova idea rispetto al classico drone sul modello quadricottero che ha interpretato la prima generazione di questo tipo di macchina, soprattutto quelle ad uso domestico.
Al momento il dispositivo è più che altro una curiosità e non sembra prevista una produzione di massa.