Arriva finalmente Open, il giornale web diretto da Mentana che si pone l’obiettivo di migliorare, ripulire e attualizzare l’informazione.
Una stoccata al declino dei classici giornali che punta sui giovani, sulla trasparenza reale e sulle nuove tecnologie, senza alcun contributo statale e tenendosi in piedi solo sulle sue gambe grazie ad ads e promozioni.
Era una scommessa e anche una promessa. Far nascere un giornale direttamente sul web: un triplo salto generazionale, per la tecnologia, per l’età di coloro che sono stati scelti per realizzarlo, e per quella di chi vorremmo lo leggesse, insieme a quanti magari giovani non sono più, ma hanno ancora fame di nuova informazione. Un post giornale, aperto al nuovo, alle contaminazioni, aperto 24 ore al giorno, aperto ai contributi e alle critiche. OPEN, appunto.
Spiega Mentana, certo, la sfida del mercato sarà dura.
La popolarità di Mentana, assieme alla brillante idea di un giornale che strizza l’occhio all’Open Source sono però vincenti.
Quello che non capiscono le varie fonti di critica verso il progetto, è la realtà dei fatti e il modo in cui il mondo sta cambiando.
Abbrbicati dietro finanziamenti pubblici che li proteggono dal fallimento, con sempre meno copie vendute, e portali digitali che ricordano riviste di gossip, i vecchi giornali sembrano più impauriti dall’idea di Mentana che sinceramente critici.
Il successo di un’operazione del genere, potrebbe infatti mettere in discussione la questione del finanziamento pubblico, destinando al fallimento praticamente la totalità dei giornali nazionali, ormai incapaci di fare un’informazione tale da mantenere la popolazione interessata, fidelizzarla, e farla credere alle loro parole.
Nell’era delle fake news, del dubbio e dei click bait, Open è la migliore idea che poteva arrivare, staremo a vedere dove andrà e se riuscirà a fare quanto promesso.
La professionalità di Mentana ne è però un buona garanzia, sia per gli adulti che per i giovani.