Luciano Ligabue regala agli appassionati una lunga intervista su Tgcom 24.
Il cantautore torna con il suo 12esimo album che prende il nome di “Start”.
Dopo averci fatto ascoltare “Le luci d’America“, Liguabue torna sulle scene, accompagnando l’uscita con il singolo:”Certe donne brillano“.
Ligabue torna alla carica con un album che vedrà il suo tour dedicato a partire dal 14 giugno.
“Start” parla di tempo, di passato presente e futuro, ed è una somma della carriera dell’autore che guarda ancora avanti.
Gli viene chiesto verso quale meta questo Start voglia portare e lui risponde:
Lo vedremo con il tempo. Intanto mi piace molto l’energia che questa parola contiene. Fa ben pensare alla voglia di affrontare il futuro. Un’energia che si sposa con questo album, che di energia ne ha tanta.
Quando gli viene chiesto il momento in cui i pezzi sono stati partoriti Liga risponde:
Alcune arrivano dal passato, altre sono state scritte molto velocemente. Probabilmente sono anche un po’ una risposta all’articolazione e alla complessità di “Made In Italy”.
Il tema del tempo è fondamentale all’interno dell’album, e rivesta un ruolo particolare nelle varie canzoni.
Da un punto di vista strettamente anagrafico c’è una sorta di incapacità di riconoscersi in quello che dice la carta di identità. Non mi sembra di aver vissuto così tanti anni e non me li sento addosso. E il corpo da questo punto di vista non mi aiuta, perché funziona ancora piuttosto bene.
Non manca l’eterna tematica degli amici, a cui Liguabue tiene particolarmente.
E’ talmente importante che non l’ho mai abbandonato. L’amico più vecchio che ho lo frequento dalla prima elementare. Io ho bisogno di vedermi con i miei amici. Molto semplicemente mi diverto un sacco, rido ancora oggi tantissimo ed è indispensabile per me poter contare sugli affetti di sempre. E’ lo stesso motivo per cui mi ostino a vivere in una cittadina di 25mila abitanti, con le persone che conosco da una vita.
