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suspiria guadagnino

Viviamo nell’era dei remake e dei reboot, ed ecco che anche un’opera monumentale come Suspiria, colonna potante dell’horror mondiale, diretta da Dario Argento, viene scelta per ritornare nelle sale, questa volta sotto la guida del regista Luca Guadagnino.

Il film sembra molto fedele all’originale, riprendendo le stesse atmosfere che, dalle prime immagini mostrate, pare fondere con l’immaginario lynchiano di Twin Peaks. Ben presente è l’inquietudine e un senso di morte costante che pervade gli scenari claustrofobici della nuova pellicola. Un prodotto che punta a superare il suo predecessore grazie a un budget maggiore e a un roaster di attori e tecnologie più elevato. Dalle prime scene sembra che il lavoro svolto sia eccellente e ci troviamo di fronte a un horror mistico e inquietante che potrebbe avere un grande successo e rilanciare inoltre la splendida cinematografia firmata Argento.

Rimane naturalmente il dubbio su quanto le sequenze mostrate possano rispecchiare l’opera intera e se basteranno a reggere un intero film.

Il lavoro di Guadagnino sembra voler riportare Suspiria a un mondo quotidiano, rendendo più essenziali scene e scenografia, rimuovendo quel barocco Argentiano che ha fatto scuola con le indimenticabili scacchiere e il simbolismo del film. C’è però una parità di intenti proprio nella regia, l’utilizzo abile della musica, la fotografia cupa, la ricerca di una tensione costante anche nelle scene più semplici e quotidiane.

 

Il film ha messo in fuga gli spettatori dei pochissimi minuti mostrati durante una fiera americana, le aspettative sono quindi altissime, dovremo però attendere il prossimo autunno per vederlo nelle nostre sale. Non ci resta quindi che attendere nuove informazioni che arriveranno sicuramente nel corso dei prossimi mesi e con l’avvicinarsi della release ufficiale.

Di sicuro, i brevi minuti mostrati creano una aspettativa enorme e fanno osare pensare che l’originale potrebbe ritrovarsi superato da un film che ne ripercorre le tracce senza commettere gli stessi errori dettati dal tempo.

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