“Ho annunciato una interrogazione in Vigilanza Rai sul conflitto di interessi del manager di Baglioni, Ferdinando Salzano”.
A parlare è il senatore del Movimento 5 Stelle Gianluigi Paragone che su Facebook condivide l’articolo di Linkiesta.it, definito un “racconto puntuale del… dietro le quinte”.
L’esponente di 5Stelle ha annunciato che “se, come emerge in queste ore, Salzano ha in gara oltre dieci artisti, più quelli che saranno ospitati, più Claudio Baglioni che sarà il direttore artistico è ovvio che c’è qualcosa che non va. Il cerchio magico Baglioni-Salzano si regge sulla casa discografica Sony e in un mercato come quello musicale, che già non vive tempi semplicissimi, è assurdo pensare di dare una fetta così ampia del Festival di Sanremo a un solo protagonista”.
Un vero e proprio conflitto che non si può trascurare e che, anche in buona fede, potrebbe influire sul risultato finale del Festival.
“Gestire super ospiti, avere più artisti in gara, significa nuovi dischi, serate televisive, organizzare tournée e relativa biglietteria. Vuol dire prendersi una grossa fetta di mercato generato dal Festival,” ha aggiunto.
Michele Monina su Linkiesta.it, ha fatto una serie di domande alle quali Baglioni dovrebbe rispondere, eccole qua di seguito:
1) Che fine ha fatto la salvaguardia di questo principio che dovrebbe essere un baluardo invalicabile per la tv pubblica?
2) Nello stipulare il contratto con Claudio Baglioni è stata mantenuta detta clausola?
3) Se sì, pensate sia stata rispettata?
4) Siete sicuri che un artista legato da contratto a una casa discografica e a una agenzia di booking alle quali sono legati una buona porzione degli artisti da lui selezionati rappresenti la migliore garanzia di trasparenza?
5) È vero che per conferire con il direttore artistico è stato necessario ed è tuttora necessario passare dal suo impresario, immancabile a qualsiasi riunione inerente il Festival?
6) Potrebbero in futuro i dirigenti Rai essere chiamati a rispondere personalmente delle conseguenze di decisioni prese da incaricati in aperto conflitto d’interesse? Ultima domanda, piuttosto centrale in un momento storico come questo, scosso dal vento di cambiamento:
7) La RAI, televisione del servizio pubblico, sta dando al Paese un bell’esempio di trasparenza?