Banksy, tornato alla ribalta di recente con il quadro all’asta che si autodistruggeva, torna a sfornare opere, questa volta con un graffito di Natale realizzato a Port Talbot, in Galles.
L’opera rappresenta un bambino che gioca a braccia aperte con la lingua di fuori in attesa della neve.
Una prima occhiata può sembrare qualcosa di normale, una situazione di festa e di felicità. Il graffito però nasconde un segreto.
Basta cambiare prospettiva e seguire il video messo su Instagram dallo stesso Banksy per capire il vero significato dell’opera.
Vicino al bambino c’è un cassonetto in fiamme, un riferimento probabilmente all’inquinamento o alle proteste che stanno agitando l’Europa.
La “neve” che il bambino attende è in realtà cenere.
Appena la telecamera si allarga sala poi fuori una fabbrica a pieno regime, dalla quale fuoriescono fumi tossici.
Un chiaro riferimento alla situazione climatica del mondo e alle ore contate annunciate dagli esperti di clima e di surriscaldamento globale.
L’opera rappresenta gli inquietanti auguri di Natale di Banksy che, ancora una volta torna a fare delle sue opere un mezzo di satira e di denuncia, caratteristica dei suoi lavori.
Tra i pochi che non si sono arrugginiti col tempo, grazie forse al suo anonimato che lo protegge dalle bassezze dell’ego di artista, Banksy continua così la sua opera di protesta visiva, realizzando graffiti nei luoghi più inaspettati, sempre pronto a schierarsi dalla parte di chi cerca un mondo migliore, cosa che sembra andata un po’ in disuso negli ultimi tempi di selfie e di follower.
Come al solito, il graffito è stato realizzato su di un muro qualsiasi, mostrando ancora di più il disinteresse dell’autore nei confronti del valore dei salotti d’arte, e della ricerca della notorietà che tanti pseudo-artisti perseguono disperatamente cercando di raggiungere per primi mostre personali e aste a loro dedicate.