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Bear Story è il corto d’animazione che si è aggiudicato la statuetta come “Miglior cortometraggio d’animazione”, nella 88a edizione degli Oscar, che si è svolta al Dolby Theatre di Los Angeles. Un cortometraggio diretto dal regista cileno Gabriel Osorio.

Bear Story racconta la storia di un orso solitario che costruisce un complicato diorama per ricordare e forse recuperare, la vita che aveva condotto con la sua famiglia, la moglie e il figlio, prima di esser rapito e portato in un circo. Ogni giorno, con grande malinconia, il vecchio orso prende il suo diorama meccanico per andare in un angolo di strada, e mostrare a tutti la sua storia. Con una moneta, i passanti possono guardare, attraverso lo spioncino della sua invenzione, cosa si nasconde dentro quella scatola “magica”. Una storia speciale, un orso da circo che desidera fuggire per ritornare dalla sua famiglia, da cui è stato sottratto.

Con grande sensibilità, il regista Gabriel Osorio è riuscito, attraverso l’animazione e la malinconica figura di un papà orso, a descrivere con le immagini la violenza della dittatura. Bear Story è, dunque, un’allegoria che accomuna il popolo cileno; la storia di molte famiglie spezzate durante la dittatura di Pinochet in Cile negli anni ’70.

Il regista Gabriel Osorio, alla sua prima candidatura agli Oscar, ha dichiarato: “Mio nonno, Leopoldo Osorio, è stato arrestato nel 1973, durante la dittatura di Pinochet in Cile. È stato incarcerato per due anni e a fuggire in Inghilterra, costretto a vivere in esilio e a stare lontano dalla sua famiglia. Durante la mia infanzia, ho sentito la presenza invisibile di un nonno assente, che non era morto, ma non era presente nella mia vita. Il mio cortometraggio “Bear Story” non è la vita di mio nonno, ma si ispira alla sua assenza e al segno che ha lasciato su di me. Bear Story lascia alcune domande senza risposta. Cosa è successo alla famiglia dell’orso? Dove sono loro? Queste sono le stesse domande che migliaia di famiglie si pongono e che ad oggi ancora non sanno dove sono finiti i loro cari. Questo cortometraggio è il risultato di oltre due anni di duro lavoro.”

A queste dichiarazioni, Osorio aggiunge: “È una fantastica opportunità per far passare questo messaggio. L’importanza della famiglia, del fatto che una famiglia debba stare unita e non debba essere separata per nessuna ragione politica o per altre ragioni. Spero sinceramente che “Bear Story” ricordi al pubblico l’importanza dei loro cari e il loro significato nelle loro vite”. Una messaggio questo, che ci deve far riflettere.”

Una storia che viene raccontata con immensa delicatezza in dieci minuti, intensi e commoventi, che vale la pena impiegare.

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