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Big Eyes è il film della rivalsa per l’eclettico regista americano. Dopo un periodo di latitanza dalla scene, Tim Burton, dal primo Gennaio torna nelle sale con una pellicola diversa dal solito, intimistica ma che non dimentica i canoni della sua poetica. Il risultato è un film quasi perfetto, invitante, emozionante e supportato composto da un cast di tutto rispetto. Amy Adams in Big Eyes è la protagonista, una pittrice subissata dall’avido marito (Christoph Waltz). Non sarà certo il film migliore dell’abile e stimato regista, ma sicuramente rimane uno dei film più promettenti del nuovo anno. Noi di Blog Di Cultura abbiamo visto il film, ed abbiamo trovato 5 buoni motivi per invitarvi al cinema e vedere Big Eyes.

5. Il film è composto da un cast in odore di Oscar.

Amy Adams e Christoph Waltz sono le due stelle che brillano all’interno di questo film. Lei pittrice talentuosa ma dall’animo umile, lui avido uomo d’affari affamato di soldi e fama. Artefici del loro innegabile fascino, i due attori riescono a completare se stessi, dando via ad una lunga ed anticonvenzionale storia d’amore in una realtà patinata e simil-competitiva. Entrambi però brillano di luce propria.

4. La trama è un continuo crescendo.

Fra drammaticità e commedia, il regista riesce a costruire un brillante plot twist che, con il passar dei minuti, si arricchisce di particolari e sfumature. Seppur il nodo del racconto viene sciolto forse troppo frettolosamente, il finale è catartico, brillante e veritiero. Un atto d’amore verso le forza della brillante protagonista.

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3. Colpiscono i colori degli sfavillanti anni ’60.

Musiche e colori luminosissimi, sono la parte fondamentale di Big Eyes. Tim Burton decide con questo film di abbandonare le sue atmosfere cupe e tenebrose, portando sul grande schermo un film colorato, sgargiante e dal fascino coinvolgente. Un passo verso qualcosa di nuovo.

2. Tim Burton sperimenta nuove vie nella sua poetica da regista.

Ultimamente la critica non è del tutto benevola nei riguardi del regista e questo lungometraggio è la prova del sua grande acume. Senza dimenticare quei personaggi bizzarri e commuoventi, Tim Burton, con Big Yes costruisce un film vicino alla sua poetica ma che scandaglia un nuovo modo di fare cinema. Il re dei Dark Movie, porta nelle sale un interessante – seppur non perfetto – racconto di formazione.

1. Fra storia e mito, Big Eyes, è un intenso racconto autobiografico.

Ispirato a fatti realmente accaduti, Tim Burton trae forza dall’arte della pittura per scrivere e dirigere un lungometraggio dal grande respiro, che illustra una società molto lontana dalla nostra e, supportato da un cast strabiliante, riesce saggiamente ad oscurare qualche buco nella sceneggiatura. I grandi occhioni di Amy Adams fanno questo ed altro.

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