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Guardando i calciatori si pensa spesso che vivano una vita felice, ma sono essere umani come noi dopotutto, con forze e debolezze.

Uno dei più grandi calciatori di tutti i tempi, George Best, è diventato famoso per la sua vita dissoluta, un vero bad boy, pur essendosene pentito negli ultimi anni di vita.

Kevin Prince Boateng stava per fare la stessa fine.

Molto forti le dichiarazioni al giornale “Marca”: “Per me è stato impossibile. Da un giorno all’altro avevo così tanti soldi da poter comprare tutto. In due anni ho speso tutti i miei soldi in auto, orologi, stivali, discoteche, ristoranti e amici che in realtà non lo erano. Per uno come me, che è cresciuto in un quartiere povero e senza soldi, era pericoloso”.

Quando da una vita di povertà si passa ad una vita senza più ostacoli effettivi, gli effetti possono essere disastranti, in mancanza di quel controllo necessario per gestire dei ritmi sani. Oggi però il giocatore ha fatto dei passi da gigante, soprattutto grazie a una buona autoanalisi: “Sono nato bad boy. È una protezione, lo fa anche Ibrahimovic. Se si parla con Ibra dieci minuti ci si rende conto che si tratta di una persona fantastica. Quasi tutti i giocatori sono così, ad eccezione di Ronaldinho, che è sempre scherzoso. Molte persone mi dicono che sembro arrogante. Per giudicare una persona devi conoscerla”.

Un concetto che il calciatore ribadisce a “GQ”: “Ci sono persone con il dito puntato contro di me, ma non mi conoscono. Perché dovrei stressarmi o riderci su? Semplicemente non ci presto attenzione”.

Kevin ha capito quali sono stati i suoi sbagli e ha messo la testa a posto, anche grazie all’aiuto della moglie Melissa Satta, con cui ha avuto un figlio, Maddox.

Oggi Melissa lo difende: “Solo chi ha sbagliato può imparare dagli errori”.

Un amore che lo ha cambiato in meglio.

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