«Sono albini, per tradizione e genetica, e spesso hanno gli occhi del colore dell’orizzonte quando arriva il vento che spira dal deserto.» Si apre così, con una metafora di verosimile poesia, il nono episodio di Buffa racconta Storie Mondiali, Blanc et noir, incentrato sull’edizione del ’98, organizzata e vinta dalla Francia. Una descrizione, quella con cui esordisce Federico Buffa, mirata a rappresentare la popolazione berbera, da cui proviene Zineddin Lyazid Zidan, nato a Marsiglia nel 1972 e passato alla Storia come Zinedine “Zizou” Zidane.
Zizou, autore di un mondiale controverso ma assoluto mattatore della finale, vinta contro il Brasile di Ronaldo, è protagonista del penultimo episodio del programma, andato in onda su Sky Sport e stasera in replica su Sky Atlantic. Mancava giusto la Francia, tra i grandi paesi europei, nei racconti di Buffa, generosi, al solito, di diversi aneddoti di carattere storico e culturale: a dimostrazione dell’onnipresenza della Storia, i Blues che vinceranno la loro prima Coppa del Mondo saranno un mix fra maghrebini, africani, armeni e baschi. Un vero e proprio “omaggio alla storia coloniale della nazione“.
A 17 anni #Ronaldo era la macchina più perfetta mai vista su un campo da calcio #SkyBuffaRacconta pic.twitter.com/OmbA98v1Fw
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Poi c’è l’altro grande protagonista del Mondiale, Ronaldo. Miglior giocatore al mondo di quegli anni, O Fenomeno porta i verde-oro in finale, ma poco prima della partitissima di Saint-Denis, accade qualcosa che ancora oggi porta con sè le proprie ombre: in una camera d’albergo, Ronaldo avverte un malore. Alcuni testimoni parlano addirittura di convulsioni (probabilmente provocate dall’eccesso di sedativi per lenire le fragili ginocchia), l’entourage brasiliano cerca di minimizzare. Fatto sta che l’allora 21enne Ronie scenderà in campo da controfigura di sè stesso. Al ritorno in patria, la sua geriatrica discesa dalle scale dell’aereo non verrà mai dimenticata.
Ecco perché sarà una finale incredibile #SkyBuffaRacconta pic.twitter.com/GCVk3io246
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Non solo le finaliste però, spazio anche alle debuttanti: dalla splendida Croazia, guidata da Zvonimir Boban e reduce dalla sanguinosa indipendenza conquistata da Belgrado, all’Iran, vincitore (almeno sul campo) dello storico match contro gli USA, passando per la sgangherata ma dignitosa Giamaica. A corredo, un aneddoto che avrebbe potuto cambiare il corso degli eventi mondiali: un progetto di attentato (sventato) ai danni di David Beckham e della nazionale inglese da parte di una cellula di Al Qaeda durante Inghilterra-Tunisia, che si sarebbe giocata a Marsiglia.
Ad accompagnare la narrazione, una colonna sonora composta da Keep your eyes on the sparrow di Jimmy Cliff, No surprises dei Radiohead, La copa de la vida di Ricky Martin (canzone ufficiale della manifestazione) e una versione strumentale di I don’t wanna miss a thing degli Aerosmith.
Appuntamento sabato prossimo con il decimo e ultimo episodio di Buffa racconta Storie Mondiali, Italia Mundial – Spagna ’82.