CD Priject Red ha finalmente mostrato qualcosa di più del suo Cyberpunk 2077, titolo incredibilmente atteso dopo il successo dello straordinario The Witcher 3, che ha ridefinito gli standard degli open world moderni.
Ecco che durante la conferenza Microsoft, la software house dopo una serie di teaser e trailer che introducevano al mondo di gioco, ci ha messi davanti a qualcosa di più sostanzioso, mostrando i muscoli con i motore di gioco in azione e introducendo quello che sarà probabilmente il protagonista dell’avventura fantascientifica che ci attende.
Cyberpunk 2077 appare come un titolo profondamente influenzato dalla letteratura Cyberpunk classica, un gioco che costruisce un mondo assolutamente fedele all’immaginario punk fatto di megalopoli e tecnologie avanzatissime miste a povertà a criminalità dilagante.
Tra le cose più interessanti viste nel filmato ci sono attacchi Hacker che uccidono le persone, sistemi di navigazione web paragonabili alle meraviglie create da Salvatores nel suo immortale Nirvana. Il gioco prevederà anche un sistema di guida con veicoli che, a quanto pare saranno recuperabili sul campo allo stesso modo di un classico GTA.
E’ proprio GTA l’esempio che sembrano aver seguito i Cd Project, rivestendo in salsa Cyberpunk la struttura del titolo di incredibile successo targato Rockstar Games, praticamente i principali sviluppatori di Open World mondiali.
Cyberpunk 2077 si preannuncia così un titolo di grande potenza in grado, ancora una volta di rivoluzionare il mondo del gaming. Quello che ci è stato fatto vedere ha mostrato un mondo organico, complesso, ricco di personaggi e sfaccettature, aperto a una forte critica sociale e a una trama potente alla maniera dei Red. I dubbi sul protagonista, che si vociferava potesse essere creato, sembrano stati fugati mostrando un personaggio principale e una voce narrante, anche se su questo elemento non sono ancora arrivate conferme.
Di sicuro Cyberpunk c’è ed è a un livello di sviluppo piuttosto avanzato, uno dei punti salienti di questi giorni di E3.
