Amanti del rock, unitevi!
Noi di Blog di Cultura abbiamo accuratamente selezionato per voi le cover rock più belle di sempre, quei pezzi che, sia che si trattasse di brani già famosi, sia che si trattasse di pezzi dimenticati tra i vecchi vinili di un antiquario, transitando al sacro mondo del Rock hanno assunto nuova personalità, una nuova anima, una nuova vita insomma, superando talvolta in bellezza gli originali. Ci siamo limitati a 10 brani, ma la scelta è stata davvero ardua visto il considerevole numero di cover che sono riuscite nell’impresa. A voi il giudizio.
Word Up- Korn
Padri del brano, più volte ripreso dai più disparati artisti nel corso degli anni, sono i Cameo, band statunitense formatasi nei primi anni Settanta, che nel 1986 pubblicò la canzone. Melanie G, ex Spice Girl, e le Little Mix, girl band partorita dalla prima edizione britannica di X-Factor, rispettivamente nel 1999 e nel 2014, hanno provato a dare una loro personale versione del pezzo, che però rinasce a nuova vita grazie all’interpretazione decisamente graffiante dei Korn.
Careless Whisper- Seether
Poche note basteranno a chi è stato (più o meno) adolescente nei mitici anni Ottanta per riconoscere l’inconfondibile sax di Careless Whisper, con la quale George Michael, nel lontano 1984, ha fatto sognare generazioni di ragazzini innamorati. E tuttavia, nonostante i Seether nel 2007 ne abbiano fatto una versione di gran lunga meno romantica, la canzone riesce a mantenere intatta la sua identità, sebbene con un’anima più rock.
Feeling Good- Muse
Scritta originariamente in occasione del musical “The Roar of the Greasepaint-the Smell of the Crowd”, nel 1965 per Cy Grant, la canzone è stata reinterpretata nei decenni a venire da una lista talmente lunga di artisti, che si rischierebbe la divagazione. A mo’ di esempio ricordiamo la leggendaria Nina Simone, Adam Lambert, Michael Bublé, John Coltrane, Frank Sinatra, Ed Sheeran. Per i fini a noi utili, non possiamo non proporvi la versione che i Muse, nel 2001, hanno pubblicato nell’album Origin of Symmetry.
Knockin’ on Heaven’s Door- Guns ‘n Roses
Confrontarsi con un capolavoro è sempre un’impresa ardua, poiché il rischio della caricatura è sempre in agguato. Ma pare proprio che i Guns ‘n Roses siano riusciti nella quadratura del cerchio con la loro versione quasi hard-rock di Knockin’ on Heaven’s Door, canzone storica di Bob Dylan risalente al 1973 e reinterpretata dai Guns nei loro concerti a partire dal 1987, per pubblicarla soltanto in Use Your Illusion II del 1992.
Enjoy the Silence- Lacuna Coil
Gli HIM ne danno una versione gothic metal, i Breaking Benjamin, alternative metal; diventa indie con i Nada Surf, per sconfinare completamente dal genere con i Keane e i Cluster. Ma questa versione di Enjoy the Silence, pezzo leggendario dei Depeche Mode del 1990 ad opera dei milanesi Lacuna Coil, inserita nell’album del 2006, Karmacode, è di gran lunga quella che preferiamo.
http://www.youtube.com/watch?v=RTOLMbKjLeY
Wicked Game- Him
Chissà che fine ha fatto Chris Isaak, cantautore di Wicked Game. Quel che è certo è che ha regalato al mondo uno dei pezzi più struggenti e romantici di sempre. Indimenticabile, il video in cui Isaak stesso amoreggia con la bellissima top model Helena Christensen su una spiaggia deserta. Adesso però spazzate via questo quadretto idilliaco in bianco e nero e fate spazio a uno scenario a tinte decisamente dark con gli HIM, gruppo finlandese che è stato in grado di trasformare un pezzo già perfetto di suo, in una degnissima versione rock.
What a Wonderful World- Joey Ramone
Era il lontano 1967 e un “certo” Louis Armstrong cantava quello che è interpretabile come un inno alla bellezza del mondo, un invito alla scoperta del piacere della vita in un clima di crescente sfiducia nei confronti del futuro data dalle tensioni politiche e razziali degli Stati Uniti di quegli anni. Sebbene in un contesto decisamente diverso, la versione punk di What a Wonderful World che Joey Ramone dà nel suo album postumo del 2002, Don’t Worry About Me, riesce a mantenere il suo spirito ottimistico originale.
Last Kiss- Pearl Jam
Wayne Cochran & the C.C. Riders, padri di Last Kiss, non ebbero molta fortuna con questa canzone, dato che ai tempi, ovvero nel 1961, non riuscirono a riscuotere un gran successo. Portò invece molta fortuna ai Pearl Jam, dato che la cover raggiunse la seconda posizione nella Billboard Hot 100. Il brano venne poi rilasciato come singolo, e i ricavi devoluti in beneficenza per rifugiati della guerra del Kosovo. Bravi ai Pearl Jam.
I Heard it Through the Grapevine- Creedence Clearwater Revival
Classico del soul di Marvin Gaye datato 1968, reinterpretata da numerosissimi artisti, tra cui i Creedence Clearwater Revival, che nel loro album del 1970 Cosmo’s Factory ne fanno una godibilissima versione estesa di ben 11 minuti.
Losing my Religion- Lacuna Coil
Forse siamo di parte, ma vogliamo concludere nuovamente con i Lacuna Coil e la loro versione di Losing my Religion, la canzone che nel 1991 è valsa ai REM l’affermazione a livello mondiale. Inserita nel loro penultimo album del 2012, Dark Adrenaline, i Lacuna Coil sono stati abilissimi nel far proprio un capolavoro della musica mondiale, di farne una personalissima versione gothic metal, che non fa sentire per niente la nostalgia dell’originale.