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Quest’anno il Natale per i fan di Cristina D’Avena è arrivato in anticipo. Sì perché la regina delle sigle tv ci ha regalato una vera chicca dal titolo “Magia di Natale”, un cd natalizio che raccoglie i classici delle feste più amati al mondo, alcuni brani storici e altri tratti dai cartoni animati. In realtà l’album non è una vera e propria novità. Si tratta infatti di una Deluxe Edition del cd già pubblicato nel 2009 e che l’artista ha deciso di riproporre aggiungendo alla tracklist originale, che contava 12 brani tra cui l’evergreen Bianco Natale, All I Want for Christmas is you di Mariah Carey e Happy Xmas (War is over) di John Lennon, tre nuovi brani tutti all’insegna dell’amore e della pace. Blog di Cultura ha avuto il piacere e l’onore di incontrare Cristina e non potevamo non approfittare dell’occasione per chiederle di questo nuovo progetto e di cosa significhi per lei il Natale. Una chiacchierata a cuore aperto e un saluto finale appositamente dedicatoci.

Magia di Natale. Il tuo album uscito da pochi giorni, un’ edizione Deluxe impreziosita da tre nuovi brani. Come è nata questa idea di ripubblicarlo?

Il progetto è nato grazie alle numerose richieste del mio pubblico. E nel momento in cui abbiamo deciso di ristamparlo ci è sembrato più giusto anche dargli una nuova veste grafica e musicale aggiungendo questi tre pezzi nuovi rispetto alla tracklist originale, brani che tra l’altro ho scelto io perché adoro e perché credo che siano davvero azzeccati per un cd natalizio.

Cristina D'Avena canta il Natale (INTERVISTA

Che sono?

Uno è l’Hallelujah di Leonard Cohen che è un pezzo molto impegnativo che hanno cantato in tanti, e di conseguenza ho voluto provare a dare anche la mia interpretazione; Noi Vorremmo che è una canzone del 1989 tratta dal telefilm “Cristina”, un pezzo molto amato quando lo canto durante i miei spettacoli; e poi una canzone, forse un pelino più di nicchia, che è Dio fa qualcosa tratta dal film “Il gobbo di Notre Dame”.

Come mai la scelta di reinterpretare questo pezzo della Disney?

È un pezzo che mi fa impazzire. Non è prettamente Natalizio però il messaggio che da è molto in tema soprattutto perché viviamo in una società dove i gesti d’amore incondizionato sono pochi, dove si ha poca fiducia negli altri e dove regna uno sconforto generale. Invece questa canzone parla di amore ma soprattutto di fede, è una preghiera rivolta a Dio affinchè possa aiutare le persone che soffrono, che stanno male e che pensano che tutto vada storto senza capirne il motivo. Io sono una persona che ha molta fede e quindi è anche per questo che ho voluto cantarla e inserirla in questo cd.

Da credente, cos’è per te il Natale, festa di cui spesso e purtroppo prevale il significato consumistico?

Per me il Natale è sacro. Da sempre vado alla messa del 24 e quello è un momento che non mi toglie nessuno. Per me è la cosa principale, poi tutto il resto, l’albero, il pranzo, i regali ci stanno ed è giusto che sia così. Quando ero piccola pensavo al Natale perché doveva assolutamente arrivare il Babbo Natale coi regali. Io scrivevo la letterina e mio padre, che era meraviglioso, rispondeva. Quindi io aspettavo emozionata questo momento per la lettera che ricevevo da Babbo Natale e dalla Befana coi rispettivi regalini che mi dovevano arrivare. Crescendo ovviamente la festa acquista un altro significato e oggi quello che importa è la nascita di Gesù e cosa questo avvenimento ci può donare.

Come lo trascorrerai?

Natale è una festa meravigliosa da passare in famiglia, un momento dove tutti si ritrovano. Da piccola era l’occasione per andare dai nonni e dagli zii, era bellissimo. Adesso i miei nonni non ci sono più, alcuni miei zii ci hanno lasciato, insomma la famiglia si è un po’ ristretta però è sempre unitissima e meravigliosa.

Cristina vuoi salutarci con un messaggio di augurio per il tuo pubblico?

Dovete assolutamente tenere duro e cercare, un po’ come me, di trovare la positività anche quando tutto è nero. Sembra impossibile e invece bisogna convincersi che se qualcosa nella nostra vita non va forse è perché sta per accadere qualcos’altro di meglio. Soprattutto i giovani che si demoralizzano subito, non preoccupatevi, andate avanti cercando sempre di vedere la luce, perché vi assicuro la luce c’è.

..al massimo ci sono poi le tue canzoni a portare buonumore e allegria

Ecco sì, al massimo ci cantiamo un “Mila e Shiro”, un “Memole” o un “Occhi di Gatto”. La musica è positività pura e ci fa stare meglio di sicuro.

Il saluto che Cristina D’Avena ha riservato a Blog di Cultura al termine della nostra intervista.

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