Quarantasei anni, americana di Chicago, mamma di una bimba e una grande passione per la scrittura. Questo è quello che si potrebbe dire molto semplicemente di Shonda Rhimes, se volessimo descriverla come una donna “normale”. Ma Shonda Rhimes, oltre a questo, è molto di più.
Il suo nome in pochi anni si è imposto con prepotenza nello scenario televisivo mondiale, al punto di divenire un vero e proprio marchio di fabbrica. E’ una delle donne più potenti della tv americana, tant’è che la rivista Time l’ha inserita tra le 100 persone più influenti del mondo.
Dopo il Master in belle arti alla scuola di cinema e televisione della California, Shonda Rhimes fatica molto a trovare un ingaggio nel mondo dello spettacolo. Lavora inizialmente nel settore pubblicitario, per poi cominciare a vendere i propri scritti in cerca di fortuna.
Il debutto come regista e sceneggiatrice avviene nel 1997 con il piccolo film “Blossoms and Veils“. Da lì verrà ingaggiata per scrivere i copioni di diversi film; dopo, il grande successo che tutti conosciamo come produttrice, scrittrice e regista.
Shonda Rhimes oltre al dono della scrittura, ha quello della sensibilità, della fantasia e dell’intuito. Con la casa di produzione televisiva da lei fondata – l’impero “Shondaland” (“terra, paese di Shonda”) – ha sfornato serie televisive di successo planetario.
La più famosa è senza dubbio “Grey’s Anatomy”, il medical drama incentrato sulla vita della dottoressa Meredith Grey (Ellen Pompeo) e dei suoi colleghi del Seattle Grace Hospital, premiato con due Golden Globe (nel 2006 e nel 2007) nella categoria “best drama series”.
Dal 2005, per un totale di 12 stagioni, “Grey’s Anatomy” tiene incollati allo schermo milioni di telespettatori di tutto il mondo, i quali seguono le vicende dei protagonisti con una passione ed un’empatia smisurate.
Orde di fan gioiscono o piangono con loro, addossando la colpa a Shonda – che chiamano per nome come fosse una di famiglia – quando muore o esce di scena un personaggio al quale ormai ci si era troppo affezionati. Tant’è che ancora non hanno perdonato la decisione senza appello di Shonda di far morire il bel dott. Shepherd (l’amatissimo Patrick Dempsey).
Ma Shonda Rhimes è ideatrice e produttrice anche di altre serie tv di successo.
Ricordiamo “Private Practice”, spin-off di Grey’s Anatomy, che racconta le vicende di Addison Montgomery (Kate Walsh, già tra i protagonisti della serie a cui è ispirata), la quale, dopo aver perso la possibilità di diventare primario al Seattle Grace Hospital, si trasferisce a Los Angeles, dove inizierà una nuova carriera medica insieme ai suoi ex compagni di Università.
Dalla penna di Shonda nascono anche “Scandal”, la serie televisiva di genere thriller/politico che segue le intrigate vicende di Olivia Pope (Kerry Washington), direttrice delle Comunicazioni alla Casa Bianca; e “Le regole del delitto perfetto” (traduzione italiana di “How to get away with murder”), che invece racconta la vita professionale e privata di Annalise Keating (Viola Davis), stimata avvocato penalista che si trova ad affrontare misteriosi omicidi legati anche alla sua vita.
Ma qual è davvero il segreto del successo di Shonda?
A giocare un ruolo determinante sono la passione con la quale da vita ai suoi personaggi e la capacità di farli “esistere” davvero, fornendo loro sentimenti e insicurezze riscontrabili in ciascun essere umano, entrando così in forte empatia con gli spettatori.
Le serie tv di Shonda Rhimes affrontano con naturalezza anche temi importanti, come l’omosessualità, il razzismo, le credenze religiose e rendono protagoniste assolute le donne, come universo di incredibile forza e determinazione.
Infine, una buona notizia per i seguaci di Shondaland: annunciato per il 24 marzo 2016 il debutto sulla ABC di una nuova serie tv – “The Catch” – , che racconterà le vicende di un’investigatrice specializzata in frodi, destinata a restare
vittima a sua volta di una truffa da parte del fidanzato.