Tutto si può dire di Gérard Depardieu, eccetto due cose: che non sia un attore sopraffino e che sia un personaggio banale.
Dopo la rivelazione di pochi mesi fa (“Bevo 13 bottiglie di vino al giorno“), il 66enne interprete francese naturalizzato russo, amico di Vladimir Putin, stavolta si è lasciato scappare qualche parola contro gli Stati Uniti che non passerà certo inosservata. Intervistato da una radio transalpina, Depardieu ha definito gli americani come “un popolo che ha costantemente mirato a distruggere tutto“.
“Hanno sempre combattuto l’uno contro l’altro“, continua l’indomito Gérard, “prima hanno distrutto gli Indiani, poi hanno perpetrato la schiavitù, poi ancora c’è stata la Guerra Civile“.
“Tra l’altro sono stati i primi a utilizzare la bomba atomica“, rincara Depardieu. “No, io preferisco essere russo. E se gli europei smettessero di dare ascolto agli USA, saremmo tutti più felici“.
Parole distensive, insomma, quelle di Depardieu, specie in un periodo del genere, in cui si respira la stessa aria della crisi missilistica di Cuba. Lo stesso protagonista di Novecento e Una pura formalità ha ricevuto due anni fa il passaporto russo proprio dalle mani di Putin, poco tempo dopo aver mosso pesanti accuse al sistema fiscale francese ed essersi trasferito momentaneamente in Belgio.
[Ph. Credits: Reuters]