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Per chi non ne è patito, il calcio è lo sport da evitare: mainstream, dai toni esasperati e alle volte violenti, in alcuni casi taroccato. C’è però un appuntamento, che si presenta ogni quattro anni, a cui tutti, dagli oppositori agli indifferenti, dalle fidanzate alle nonne, non possono rinunciare: i Mondiali.

Brasile 2014 sarà la ventesima edizione del torneo più visto sul globo: ripercorriamo ottantaquattro anni di storia della Coppa del Mondo attraverso le dieci foto più suggestive o significative della manifestazione. Pronti ad aggiungere quelle che l’evento in terra carioca ci regalerà.

Uruguay 1930

Il suggello conclusivo di Hector Castro, privo della mano destra, nella prima finale mondiale della storia, Uruguay-Argentina 4-2.
Le origini del mito.

Brasile 1950

Mentre i militari avevano deposto Getùlio Vargas e indetto elezioni pochi mesi dopo il mondiale in casa, sicuri di un consenso democratico, arrivano gli uruguagi a cambiare la storia del Brasile, battendo i verde-oro nella partita decisiva e gettando un paese intero nella depressione. Nella foto il gol del pari di Schiaffino. Poco dopo, Ghiggia segnerà il gol del definitivo 2-1, che consegnerà alla storia la partita nota come il Maracanazo.

Inghilterra 1966

Il gol fantasma più famoso di sempre, quello che ancora oggi, a distanza di quasi mezzo secolo, fa discutere: la palla calciata da Geoffrey Hurst non varcò mai la linea, ciononostante il guardalinee azero Bakhramov convalidò il gol, regalando di fatto il primo – e finora unico – trionfo iridato ai Padri del Football.

Messico 1970

C’è lo stadio Azteca, ci sono 120 infiniti minuti e c’è il Partido del siglo. Ciò che rimane subito dopo la conclusione di quel proverbiale Italia-Germania 4-3 è però lo scambio di maglia fra Angelo Domenghini e Uwe Seeler.

Germania 1974

Non vinsero mai un Mondiale, eppure cambiarono nettamente la storia del gioco. Ecco perchè se si pensa ancora oggi a Germania ’74, la prima cosa che viene in mente è l’Olanda di Johann Cruyff, guidata dal guru del calcio totale, Rinus Michels.
Il football che si gioca oggi nasce proprio da quel meraviglioso collettivo.

Spagna 1982

Se chiudete gli occhi, pensando alla parola Italia, da qualche parte del vostro subconscio verrà fuori quest’immagine.
Ovvero Dino Zoff, Franco Causio, Enzo Bearzot e Sandro Pertini che giocano, sul volo di ritorno da Madrid, a scopone scientifico. Sul tavolo di legno, accanto alle carte, lei: la Coppa del Mondo.

Messico 1986

Ancora l’Azteca, stavolta Diego. Il gol di mano per antonomasia, che fa da preludio alla rete più bella della storia del calcio, spazza via la resistenza inglese. Senza Maradona, non ci sarebbe stata, tra le altre cose, nemmeno la Mano de Diòs.

USA 1994

Al 34′ di USA-Colombia, il difensore centrale colombiano Andrès Escobar intercetta il cross dello statunitense John Harkes e mette la palla alle spalle del proprio portiere: i sudamericani perderanno la partita e verranno eliminati.
Undici giorni dopo, tornato a Medellin, Escobar viene freddato da diversi colpi di pistola rilasciati da Humberto Castro Muñoz, guardaspalle di un esponente di un cartello colombiano. “Colpevole”, Andrès, di aver fatto perdere molto denaro a quelli che avevano scommesso sulla vittoria finale della Colombia a USA ’94.
Poco dopo la gara incriminata Escobar dichiarò: “Sono il più deluso di tutti. Ma non dimentichiamo che la Colombia, e la vita, non finiscono qui”.

Giappone-Sud Corea 2002

Il Brasile si appresta a vincere il suo quinto mondiale, diventando pentacampeao. Il complicato quarto di finale contro gli inglesi viene risolto da una punizione dell’astro nascente Ronaldinho, che sorprende dalla trequarti campo il portiere britannico Seaman.

Germania 2006

Ancora fresco il ricordo della battaglia dell’Olympiastadion, un’odissea di quasi tre ore che ci vide, inaspettatamente, trionfanti sulle bestie nere d’Oltralpe. Eppure, nello scatto che ritrae Zidane mentre a testa bassa va oltre la Coppa del Mondo, si intuiva già qualcosa.

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