In Serie A nel 2014 è approdato un artista dei calci di rigore. Stiamo parlando di Diego Perotti, il rigorista infallibile.
Perotti è il numero 8 dell’AS Roma e attuale rigorista della formazione. Un ruolo non semplice, soprattutto quando devi prendere il posto di un certo Francesco Totti (se non di De Rossi o Strootman, a seconda dei casi).
Ma Diego, in questo compito, è impeccabile.
Nazionalità argentina, ala sinistra – può anche giocare come trequartista, esterno d’attacco o falso nueve -, spiccata visione di gioco, rapidità e dribbling. Fa il suo esordio nel campionato italiano con la maglia del Genoa, per poi passare alla Roma nel febbraio 2016.
Un calciatore moderno, tanto incisivo nelle giocate personali quanto puntuale nel fornire assist ai compagni di squadra, mandandoli puntualmente in goal.
E poi, ci sono i rigori. La sua arte perfetta.
Il metodo Perotti
Diego Perotti non calcia semplicemente i rigori: li progetta, li disegna e poi li realizza. Inesorabilmente.
Ha uno stile che ricorda quello di un altro Diego. Argentino anche lui, conosciuto come “El Pibe de oro”. Maradona calciava i rigori puntando il portiere, con il quale ingaggiava una battaglia mentale prima che fisica: “Vediamo dove ti butti, la calcerò dall’altra parte”, pensava Diego Armando Maradona. E ci riusciva.
Diego Perotti si comporta allo stesso modo. Fissa il portiere, dando vita a una breve ma intensa guerra psicologica, da cui solo uno uscirà vincitore.
Perotti, i rigori, li calcia d’intelligenza.
Aspetta, studia il suo avversario, calmo. Riflette, come un navigato giocatore di poker che attende l’ultimo momento prima di mostrare la sua mano.
E quando decide di calarla, si scopre che ha lo stesso valore di una scala reale.
Portiere da una parte, pallone dall’altra. Goal e stadio in delirio.
3 rigori alla Perotti
Vediamone qualche esempio.
Lazio-Genoa 0-1 Serie A, 9 febbraio 2015.
Perotti ha già sistemato la sfera. Un’occhiata all’arbitro. C’è il fischio. Si avvicina verso la sfera a passi lenti, tranquilli. Guarda il portiere. Arriva sul pallone. Un attimo prima di aprire il destro e calciare, intuisce il movimento del portiere verso la sua destra. E lui la mette a sinistra, con un tiro leggero ma inesorabile.
Portiere battuto, 1 a 0 e 3 punti per gli ospiti.
Roma-Chievo 3-1 Serie A, 22 dicembre 2016
Perotti in questo caso sigla il rigore del 3 a 1. È il 90º minuto. Poggia la palla sul dischetto, davanti a sé ha Sorrentino, portiere esperto. Prende la rincorsa dal limite dell’area. L’arbitro fischia, lui inizia la sua lenta passeggiata. Guarda fisso Sorrentino, che all’ultimo secondo sceglie il lato sinistro. Movimento fatale. Perotti la insacca alla sua destra, ed è 3 a 1.
Inter-Roma 1-3 Serie A, 26 febbraio 2017
Inter-Roma è una delle partite più attese dell’anno. È il minuto 84: rigore per i giallorossi, in vantaggio di un goal. Segnando questo rigore, la partita sarebbe praticamente chiusa. Si tratta di un penalty molto importante. In più, ha davanti un ottimo portiere, Samir Handanovic, conosciuto anche come para-rigori (ne ha all’attivo più di 20 bloccati in carriera). Ciò nonostante, Diego Perotti è più calmo che mai.
Palla posizionata. Fischio dell’arbitro. Diego comincia una compassata rincorsa verso il dischetto. Sguardo fisso su Samir, che sa di dover aspettare sino all’ultimo. Questo è un rigore un po’ diverso rispetto ai precedenti. Perotti arriva sulla palla con una lieve accelerazione, guarda il portiere, che non si butta. Così, usa la precisione: la mette nell’angolino alla sinistra di Handanovic, con un piatto destro teso e preciso. Il portiere nerazzurro tenta un tuffo nella direzione della palla ma non c’è nulla da fare. 3 a 1 per la Roma.
14 goal su 14 rigori
Nel corso della sua carriera, Perotti è riuscito a vincere la sfida con i portieri dagli 11 metri ben 14 volte su 14 calci di rigore. Attualmente, la sua percentuale realizzativa è del 100%. Un record o quasi. Diego Armando Maradona segnò 17 rigori, prima di sbagliare il 18° contro Giuliano Giuliani.
Un altro maestro dei rigori, Mario Balotelli, ne segnò 19 sbagliando il ventesimo contro Pepe Reina.
Per Diego ci saranno ancora molte occasioni, uniche ed emozionanti. Garantisce il metodo Perotti.