Quella delle fake news è una vera e propria piaga dell’informazione, capace di creare numerosi grattacapi al mondo del web oltre che ai governi mondiali.
Le fake news possono essere di vario genere, esistono quelle con obiettivi satirici che vengono spesso fraintese da chi le legge e percepite come reali, ci sono poi news create per influenza la popolazione, così come quelle, le più diffuse, che hanno come solo scopo creare contenuti virali in grado di generare introiti e visualizzazioni.
Ecco che in un panorama dove la popolazione non perde nemmeno un secondo per verificare la veridicità dei contenuti appena letti, limitandosi molto spesso alla lettura di brevi riassunti e eclatanti titoli, il fenomeno fake non può che dilagare, creando una vero e proprio mondo percepito parallelo.
Secondo un recente studio, l’87% degli italiano non è in grado di riconoscere una bufala web. Stiamo parlando di cifre esorbitanti che mettono così in discussione l’intero valore dell’informazione nazionale, così come l’effettiva conoscenza della realtà da parte della popolazione nazionale.
Ancora peggio, si evince come spesso gli stessi giornali ufficiali cadano nelle bufale web, trasformandole in notizie reali, e dandone così una valenza ancora più potente.
Le persone a quanto pare tendono a credere a ciò che leggono semplicemente perché compare in rete, ha numerosi like ed è scritto in modo convincente. La ricerca delle fonti è una meccanica inesistente, in altri casi comunque le fonti stesse sono compromesse, generando di fatto una situazione di caos che è terreno fertile per un cambiamento totale del mondo news.
Arginare le fake news è praticamente impossibile e l’unica soluzione pare sia l’educazione della popolazione a sviluppare una mente critica, in grado di mettere in discussione ciò che gli viene proposto, sia dai media social, che dalle testate giornalistiche considerate attendibili, ma in realtà soggette altrettanto alle meccaniche SEO e alla spasmodica ricerca di contenuti virali.