E’ Dogman il film italiano candidato agli Oscar, la pellicola è stata scelta da ANICA (l’Associazione Nazionale Industrie Cinematografiche Audiovisive Multimediali) di cui fanno parte giornalisti, produttori, distributori.
Ed ecco che la pellicola di Matteo Garrone si prende il posto che merita, sia per la sua potenza cinematografica, che per la sua universalità che la rende molto più adatta alla notte degli Oscar rispetto ad altri prodotti nostrani, che soffrono del problema tipicamente italiano di un modo di narrare autoreferenziale che finisce spesso per creare prodotti italiani per l’Italia.
Dogman è un film assoluto, un’opera che utilizza la potenza delle immagini in modo raro e possente. Un film che ci racconta delle enormi interiorità senza però perdersi in trovate estetiche e senza cercare per forza l’approvazione dello spettatore. Matteo Garrone è un regista onesto, lontano da orpelli e trovate per ingraziarsi la folla, racconta una storia mettendoci a disposizione tutto il necessario per entrare in modo profondo dentro la vicenda, per vedere da vicino i personaggi. Ed è proprio questo che universalizza il lavoro di Garrone.
Poco conta la vera storia del Canaro, poca importanza ha la vicenda storica, perché quello ce lo spettatore si trova davanti è un viaggio dentro strane interiorità, rapporti di forza, sentimenti comuni all’essere umano, che esplode nell’inevitabile finale, trattato con grande classe, con potenza narrativa e con le doti di uno dei più grandi registi italiani.
LA notte degli Oscar è prevista per il 24 Febbraio, a Los Angeles, lo scorso anno il film italiano in gara era A Ciambra, che non era però entrato tra i cinque nominati dall’Academy.
A questo punto non ci resta che attendere, nella speranza che l’opera di Matteo Garrone riceva quello che merita.
Una scelta importante quella fatta per l’Italia, che abbandona alcuni stilemi aprendosi ad un cinema più totale, più universale.