Sono trascorsi 20 anni dalla morte di uno dei più grandi cantautori italiani, Domenico Modugno, padre della canzone italiana e tra i più prolifici artisti.
Originario di Polignano a Mare, Modugno ha scritto e inciso circa 230 canzoni, interpretato 38 film per il cinema e 7 per la televisione, nonché recitato in 13 spettacoli teatrali, condotto alcuni programmi televisivi, evinto quattro Festival di Sanremo. Universalmente nota è la sua prima vittoria del Festival con il singolo Nel blu dipinto di blu, poi ribattezzato dal pubblico con il titolo Volare, destinata a diventare la canzone più popolare, tanto da vendere 800 000 copie in Italia e oltre 22 milioni nel mondo. La fortuna della canzone fu dovuta, comunque, anche ad altri aspetti, non solo al testo o alla melodia: in particolare è da citare l’arrangiamento, opera di Alberto Semprini, e l’interpretazione di Modugno che, durante l’esibizione a Sanremo, accompagna con la mimica la sua voce per arrivare, nel celebre ritornello, ad una liberatoria apertura delle braccia.
Nel 1959 vinse il Festival con Piove, sempre in coppia con Johnny Dorelli, nel 1962 in coppia con Claudio Villa con Addio… addio… e nel 1966 con Dio, come ti amo assieme a Gigliola Cinquetti.
Domenico Modugno fu colpito da un ictus il 12 giugno 1984 durante la registrazione della trasmissione di Canale 5 La Luna del Pozzo, negli studi televisivi di Cologno Monzese. Il medico di servizio non si accorse della gravità delle sue condizioni, e gli disse di prendere un’aspirina e tornare a casa. Nella notte le sue condizioni si aggravarono e venne ricoverato d’urgenza in ospedale, dove nonostante le cure a cui fu sottoposto rimase con un lato del corpo paralizzato e con difficoltà ad articolare la parola, cosa che lo costrinse a lasciare l’attività artistica. Fu costretto ad una lunga riabilitazione di tre mesi e solo attorno al settembre di quello stesso anno cominciò a migliorare.
Il 26 agosto 1993 tenne a Polignano a Mare, sua città d’origine, l’ultimo grande concerto della carriera, alla presenza di 70.000 persone in occasione della “riappacificazione con i polignanesi” per essersi sempre dichiarato siciliano. E sempre nello stesso anno incise la sua ultima canzone, arrangiata da Stefano Borzi, intitolata Delfini (Sai che c’è) con suo figlio Massimo Modugno, anch’egli divenuto cantante.
Ma fu nel 1994 che il cantautore dovette abbandonare definitivamente la musica. Il 6 agosto del ’94, infatti, fu trovato morto nella sua casa di Lampedusa davanti all’isola dei conigli a causa di un infarto che gli tolse la vita all’età di 66 anni.
Oggi, noi di Blog di Cultura vogliamo ricordare l’intramontabile maestro con alcuni dei suoi più grandi successi: Nel blu dipinto di blu e Tu si na cosa grande.