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Animali umiliati negli spettacoli circensi per divertire gli uomini, costretti a una vita di prigionie e torture camuffata sotto il nome di “addestramento”, oppure preda del violento hobby umano della caccia, vittime dei fucili, delle trappole, dei bocconi avvelenati e degli altri letali strumenti del bracconaggio.

Animali scuoiati vivi o allevati per produrre pelliccia per la vanità di donne senza scrupoli, che vivino in condizioni di privazione estreme, per essere barbaramente uccisi e sacrificati sull’altare del lusso e dell’alta moda.

Ancora, cavie animali per la sperimentazione scientifica, utilizzati a scopo di studio e ricerca, avvelenati con sostanze chimiche, farmaci e cosmetici, indotti a malattie di ogni genere, esperimenti al cervello, esperimenti sul dolore, esposti inermi ad ogni tipo di atrocità ed efferatezza.

In passato l’uomo ha sfruttato gli animali per il proprio sostentamento, quindi per necessità di sopravvivenza. Con l’avvento della civiltà industriale, il miglioramento del tenore di vita, l’introduzione di macchinari nel settore lavorativo, usare gli animali per proprio fabbisogno non è più essenziale, eppure si continua selvaggiamente a speculare su di loro.

Ma se ad un tratto l’uomo si ritrovasse improvvisamente ribaltato dalla parte dell’animale?

L’artista Vin Panecassio ha provato a immaginarlo e rappresentarlo con le sue illustrazioni, che capovologono in maniera cruda e provocatoria la prospettiva uomo-animale.

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