“Che hai da fare oggi?”- “Devo uscire con una tipa” – “No devi girare Esami”
A volte, girare una web serie di successo crea non pochi inconvenienti. A parlarcene è Edoardo Ferrario giovanissimo comico romano, autore della serie “Esami” diffusa su Youtube nel 2014 dove ha riscosso un successo straordinario quanto inaspettato.
Edoardo è un ragazzo romano come tanti: laurea in giurisprudenza con qualche anno di ritardo e il grande sogno di diventare comico.
Sogno che inizia a realizzarsi a partire da quello spettacolo al Cinema Palazzo occupato di San Lorenzo che gli cambiò la vita, quando Sabina Guzzanti gli propose “se per caso voleva” partecipare al suo programma tv .“Io per caso volevo” (racconta e ride). Da qui la collaborazione con “Un due tre stella” di La7 e con altri programmi televisivi e radiofonici (con Neri Marcorè, Caterina Guzzanti e su Radio2 con Serena Dandini) e infine la realizzazione di “Esami” vincitrice del Premio Vogue – Miglior Web Serie al Taormina Film Fest.
All’incontro, organizzato a Tivoli (RM) dall’associazione locale “Tivoli Liberatutti” non è a suo agio nella celebrità che la platea di ragazzi gli attribuisce: si sente più uno di loro, scherza subito. In fondo è uno di loro. E conquista tutti con la sua simpatia.
Sentirlo parlare mette allegria e speranza. Speranza in un Italia diversa e giovane che in questo paese, con i suoi problemi, le sue contraddizioni, prova a costruirsi un futuro credendo nelle proprie potenzialità.
Ecco alcune parti dell’intervista:
Come nasce “Esami”?
Credo che quello degli esami universitari sia un argomento molto sentito tra i giovani e inizialmente mi ha stupito il fatto che non ci fosse nessuna serie a riguardo su Youtube, che nessuno ci avesse mai pensato. Tra l’altro io stesso ho passato ore su Youtube invece di studiare (ride) e ho pensato che mi avrebbe divertito molto vedere una serie che parlasse di università come io avrei voluto sentirne parlare, da studente, da persona che sta soffrendo su questi libri. Mi piaceva l’idea di una serie che avesse potuto esorcizzare la paura, la tensione, lo studio.
Le scene nelle aule sono state girate in due settimane, le esterne in un anno: ci chiamavamo e ci vedevamo quando avevamo tempo, era impegnativo.
Avete avuto la possibilità di mandare le serie in tv? In tal caso perché avete scelto Youtube?
Io in televisione ci avevo lavorato e sapevo che i tempi della televisione sono estenuanti. Inoltre temevo di perdere il controllo sul prodotto, la serie sarebbe finita alle 11 di sera di giovedì e si sarebbe persa nell’iperspazio della televisione.
Metterlo su youtube è stata la scelta migliore, è una vetrina incredibile i video sono disponibili a tutti a qualunque ora, gratis. La serie è andata molto bene, ha avuto molta più visibilità di se fosse andata in televisione. Oltre i numeri che ha fatto su youtube che non ci aspettavamo affatto, anche personaggi dello spettacolo e critici televisivi che l’hanno apprezzata.
Professori come l’hanno presa? Qualcuno ti ha detto qualcosa, la serie ha influito nella tua carriera universitaria?
Io mi sono laureato a maggio scorso e la prima puntata è uscita a gennaio, c’è stato un periodo in cui sono stato terribilmente compromesso. Sono sicuro che molti professori si saranno perfettamente riconosciuti in alcuni di loro. Ad esempio un professore di scienze delle finanze venne da me citando alcune battute di “Esami” per farmi capire che l’aveva vista.
Quanto di te c’è tra i vari studenti che hai interpretato?
Il personaggio più simile a me nella serie è sicuramente lo studente di economia. Io mi sono sempre approcciato agli esami in questo modo “io non so niente, non lo diciamo a nessuno, cerchiamo di venirci incontro in questa cosa”. Ma il gioco sui personaggi era il più possibile allontanarmi da me stesso, fare personaggi orribili, a volte sgradevoli come l’assistente di economia o molto inquietanti come il professore di filosofia toscano.
Hai in programma di continuare a lavorare su questo progetto o cambiare completamente?
Il grande rimpianto è aver girato poche puntate. Sto scrivendo degli spin-off sui personaggi: vorrei approfondire i personaggi della serie, cosa che già in parte avviene nelle puntate, in particolare il personaggio dell’assistente di economia o lo studentello di architettura un po’ hipster.
Il tuo personaggio è estremamente romano: come è stata percepita questa cosa nel resto d’Italia, hai notato differenza nei riscontri al di fuori del Lazio?
Lo zoccolo duro del pubblico sta a Roma, ma la serie è andata molto bene soprattutto nelle città universitarie a Napoli, Milano, Torino, Padova, Palermo. Questo vuol dire che evidentemente il disagio universitario è trasversale: cioè la “piata a male” universitaria arriva al torinese, al romano ma comunque viene percepita.
Detto ciò credo che i comici romani hanno una carta vincente in più: la comicità romana fa ridere, la puoi fare a un milanese, a un torinese e loro ridono. (Imita i milanesi che parlano dei romani).
Infine credo che se un personaggio è costruito bene e ha delle dinamiche comiche che possono far ridere, poco importa che sia romano, milanese, alla fine il messaggio arriva.
Ti vedi al cinema, tu come attore o uno dei tuoi personaggi?
E me l’hanno anche proposto, sto scrivendo il soggetto per un film, è ufficiale. Uno dei personaggi sarà l’assistente di economia, un personaggio che ha tanto da dire e sarà approfondito. Il Prips potrebbe avere una sua dignità cinematografica e poi ce ne sono altri che non ho ancora fatto e che sto inserendo, ma insomma è un lavoro lungo, ne riparliamo. C’è tempo.
Ringraziamo Tivoli Liberatutti per le foto dell’incontro: