Il 21 marzo 1931 nasceva a Milano Alda Merini, poetessa e scrittrice, scomparsa nel novembre del 2009: a 85 anni dalla sua nascita, Google le dedica il doodle odierno, ritraendola in un disegno che la vede stringere un libro.
L’attenzione che Google ha riservato a tale ricorrenza è indicativa anche della crescente considerazione che la Merini ha ottenuto post-mortem grazie ai social network: su Facebook è facile ogni giorno imbattersi in un aforisma da lei concepito. Si può dire dunque, senza timor di smentita, che almeno per la fascia più giovane, la poetessa milanese abbia goduto di maggiore fama dopo la propria scomparsa anziché in vita, grazie soprattutto al medium e in relazione agli aforismi piuttosto che alla poesia.
Alda Merini è stata autrice di oltre cinquanta raccolte poetiche, da La presenza di Orfeo (il suo esordio, datato 1953) a Padre Mio. Alle sua opera sono inoltre dedicati numerosi e prestigiosi interventi critici, firmati da intellettuali come Pier Paolo Pasolini, Giancarlo Vigorelli, Giorgio Manganelli e Carlo Bo.
Alla sua morte, avvenuta il 1° novembre 2009, La Repubblica la definì poetessa che cantò il dolore degli esclusi. Alla sua memoria è inoltre dedicato il sito web www.aldamerini.it.