Il 23 maggio 1992 il magistrato Giovanni Falcone moriva a Capaci per mano della mafia. Ventiquattro anni dopo, per commemorare il ricordo suo e del collega Paolo Borsellino, verrà proiettato nelle sale italiane Era d’estate, un film diretto da Fiorella Infascelli e prodotto da Fandango e Rai Cinema.
Un evento imperdibile, in quanto il fim verrà proiettato esclusivamente nelle giornate del 23 e 24 maggio. Era d’estate, che ha debuttato alla Festa del Cinema di Roma, narra un episodio particolare della vita dei due magistrati: episodio ambientato nell’estate 1985, quando Falcone e Borsellino furono costretti a un esilio forzato sull’isola dell’Asinara assieme alle rispettive famiglie. Il motivo di questo allontanamento è grave: i Carabinieri di Palermo hanno intercettato una telefonata tra i vertici di Cosa Nostra, in cui è chiara la minaccia di un attentato a danno dei due giudici e dei rispettivi cari.
Fiorella Infascelli racconta che l’idea per questo film le venne durante le riprese di Pugni Chiusi, un documentario sugli operai della Vinils di Porto Torres che per protesta si auto reclusero nel carcere dell’Asinara per più di un anno. La regista racconta: “Uno degli operai mi portò a vedere una casa rossa e mi raccontò della permanenza sull’isola di Falcone e Borsellino. Mi è venuta così l’idea di raccontare questo momento della loro vita, perché non è molto conosciuto e mi dava modo, mostrandoli in una dimensione più familiare, di capire di più del loro carattere. Ho scoperto quanto fossero anche ironici, spiritosi, e avessero molte passioni”. Un film, insomma, che permetterà al pubblico di conoscere meglio la sfera privata di questi due grandi uomini che fino all’ultimo hanno cercato di cambiare le cose.
Gli interpreti sono Giuseppe Fiorello e Massimo Popolizio, che rivestono rispettivamente i panni di Paolo Borsellino e Giovanni Falcone. Presenti anche Claudia Potenza nei panni di Agnese Borsellino, e Valeria Solarino interprete di Francesca Morvillo, rimasta uccisa nella strage di Capaci assieme al marito.
Tutti gli attori si sono dimostrati entusiasti della possibilità di poter interpretare queste figure così importanti della storia italiana. Beppe Fiorello afferma che questo film “andrebbe visto da più persone possibili”, e ha perfettamente ragione.