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Cappelli di paglia a tesa corta, cardigan, felpa larga, All Star ai piedi, occhiali dalla montatura bizzarra: un must per la moda degli hipster. Ma cos’è precisamente un hipster? Il termine nasce in America negli anni Trenta e Quaranta, nell’era del jazz, per indicare i ragazzi bianchi della classe media, che imitavano lo stile di vita dei jazzisti afroamericani e, più generalemente, una comunità che adottava uno stile di vita anticonformista e anticonvenzionale, rifiutando di adattarsi a modelli precostituiti.

Oggi hipster, più che una cultura, è una tendenza, una moda seguita dai giovani il più delle volte completamente slegata al significato sostanziale del termine. E non è difficile imbattersi in orde di ragazzini vestiti e pettinati in maniera perfettamente identica, perché seguaci di uno stesso stile. Ma come sarebbero nel futuro queste generazioni di ventenni se continuassero ad avere lo stesso look? Per esempio, come sarebbe un hipster a ottant’anni? La fotografa tedesca Dai Lyn Power ha provato a immaginarlo e a rappresentarlo nel progetto My Generation, pubblicato su Vice Germany, coinvolgendo alcuni anziani che hanno accettato di indossare tutti i capi d’abbigliamento tipici degli hipster.

Dai Lyn Power è anche l’autrice de La vera bellezza, un progetto fotografico che ritrae alcuni ragazzi Down così come vorrebbero apparire.

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