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Non saranno gli Stadio ma Francesca Michielin, la seconda classificata, a rappresentare l’Italia all’Eurovision Song Contest 2016. Come ogni anno, chi vince il Festival di Sanremo accede di diritto alla grande manifestazione canora europea, ma già subito dopo la proclamazione del vincitore di Sanremo 2016, una nota dall’account Twitter di Eurovision Rai ha dato la notizia che il gruppo bolognese non si sarebbero avvalso della facoltà di partecipare alla prossima edizione dell’Eurovision Song Contest, che si svolgerà che si terrà a Stoccolma in Svezia il 10, 12 e 14 Maggio (le semifinali saranno trasmesse da Rai 2 mentre la finalissima sulla rete ammiraglia).

In realtà, come specificato poi anche nella conferenza stampa conclusiva della kermesse, il gruppo di Gaetano Curreri si era preso qualche ora per riflettere, fino all’ufficialità della rinuncia all’impegno: «Ci piacerebbe molto partecipare, ma abbiamo un tour già programmato. Se ci andasse un giovane, non potremmo che essere più che contenti», hanno dichiarato all’Ansa. Da qui la scelta della Michielin fatta direttamente dai vertici della Rai. Nel regolamento ufficiale del Festival di Sanremo, si legge, infatti: “L’artista vincitore nella Sezione Campioni avrà la facoltà di partecipare, in rappresentanza dell’Italia, all’edizione 2016 dell’Eurovision Song Contest, su richiesta di RAI. Qualora il suddetto artista non intenda avvalersi di tale facoltà, RAI e/o gli organizzatori della suddetta manifestazione si riserveranno il diritto di scegliere il partecipante secondo propri criteri”.

In realtà, la vincitrice di X Factor 2011 si era auto candidata all’Erovision ancora prima che gli Stadio ufficializzassero la loro rinuncia. In un video messaggio diffuso attraverso la rete aveva detto ai suoi fan: «Sono una fan dell’Eurovision e credo che sia un bellissimo momento perché tanti artisti possono salire sul palco, rappresentare il proprio Paese ma, soprattutto, condividere la loro musica con cantanti di diverse culture. Mi piacerebbe in futuro farci parte anch’io». E così è stato.

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