Quasi tre ore di pura musica, senza una pausa né per i tre artisti né per il pubblico che non smette di cantare e applaudire. Il concerto di ieri sera al Mediolanum Forum di Assago di Niccolò Fabi, Daniele Silvestri e Max Gazzè è stato un turbinio di emozioni fresche, ricercate, accennate, vecchie e nuove che per chi era presente sarà difficile dimenticare. Il feeling e l’amicizia che legano i tre romani e i musicisti, ai quali una nota di merito va assolutamente concessa, sono uguali e forse inaspettati a quelli che legano palco e pubblico.
Scenografia essenziale, il concerto parte con Alzo le mani, nuovo singolo dell’album “Il padrone della festa” e il Forum accoglie proprio con le mani Fabi, Silvestri, Gazzè. Sarà un viaggio quello che viene annunciato e come dargli torto? Lo è a tutti gli effetti. Non c’è protagonismo, non c’è il singolo ma la perfetta fusione di tre cantautori che condividono il palco, il microfono, le note che escono dai loro strumenti e la voce. C’è posto per Occhi da orientale (Silvestri), Una buona idea (Fabi), Il timido ubriaco (Gazzè) coronata dal singolo estratto dal nuovo album Come mi pare, ma anche per Vento d’estate (Fabi-Gazzè).
Il momento di spettacolo più divertente è stato sicuramente lo scontro Fabi-Gazzè sulle note di L’avversario, brano contenuto ne “Il padrone della festa” e nel quale Silvestri si trova a fare il giudice di gara. Lo scontro prosegue con citazioni botta e risposta alle quali il pubblico partecipa entusiasta, con Annina (Gazzè), Rosso (Fabi), L’uomo più furbo (Gazzè), Dica (Fabi) e infine Le cose in comune (Silvestri). Idea azzeccata e congeniale allo spirito caciarone dei tre complici.
[credits foto: Riccardo Pinna]
A metà concerto vengono suonate le due canzoni forti dell’album, L’amore non esiste prima e Life Is Sweet dopo. A quest’ultima canzone è dedicato un video che richiama il viaggio in Africa che Fabi, Silvestri e Gazzè hanno compiuto insieme grazie all’associazione che opera in Sud Sudan la Ong Medici con l’Africa Cuamm. Il concerto scivola dunque verso il tema portate che esplode nelle mani del pubblico: l’amore. Si prosegue con la versione di Mentre Dormi di Fabi che commuove, poi Costruire (Fabi). C’è tempo anche per una cover di Santana Corazon Espinado, introdotto dal musicista cubano Josè Ramon Caraballo Armas (percussioni e tromba).
I tre si danno il cambio in una successione in crescendo che fa ballare il palazzetto: Cara Valentina (Gazzè), Il negozio di antiquariato (Fabi), Testardo (Silvestri), La favola di Adamo ed Eva (Gazzè), Lasciarsi un giorno a Roma (Fabi), Salirò (Silvestri). Ma non può finire così e il bis arriva con Sornione (Fabi-Silvestri), Una musica può fare (Gazzè), Gino e l’alfetta (Silvestri), Sotto casa (Gazzè). Il forum è tutto in piedi, gli applausi non cessano, nessuno accetta l’ora tarda, la fine dello spettacolo, la commozione è tanta, il pubblico ringrazia richiamando i padroni della festa che non possono che concludere con la canzone che chiude anche l’album e che si presta a un commiato degno della musica suonata e condivisa per una notte: Il padrone della festa.
[credits foto: Shirin Amini]